Luisa Leone, Milano Finanza 01/10/09, 1 ottobre 2009
Scajola apre le porte del nucleare italiano anche agli Usa - Dopo la Francia, Scajola apre le porte del nucleare italiano anche agli Stati Uniti
Scajola apre le porte del nucleare italiano anche agli Usa - Dopo la Francia, Scajola apre le porte del nucleare italiano anche agli Stati Uniti. L’accordo firmato a Washington dal ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e dal segretario statunitense all’Energia Steven Chu pone le basi per l’utilizzo della tecnologia Westinghouse nella costruzione delle centrali che non sono comprese nel precedente accordo italo-francese. «General Electric e Westinghouse avranno l’opportunità di partecipare a gare di appalto in Italia», ha detto a chiare lettere Chu. Per quanto riguarda le aziende italiane, è stata la stessa Westinghouse a tirare in ballo la controllata di Finmeccanica Ansaldo Energia, ricordando che il gruppo «vanta già una lunga tradizione di cooperazione con le infrastrutture nucleari esistenti in Italia, dove nell’ultimo ventennio, per esempio Ansaldo Nucleare ha intrapreso notevoli sforzi per lo sviluppo del nostro modello di centrale nucleare AP1000». Le due aziende, che collaborano da anni anche fuori dall’Italia, hanno recentemente raggiunto un accordo per la realizzazione di alcuni impianti in Cina. Sulle tempistiche di formalizzazione di possibili accordi tra aziende italiane e statunitensi, facendo un parallelo con l’intesa del febbraio scorso fra Enel ed Edf, Scajola ha spiegato che «l’accordo con la Francia ha significato un lavoro di studio molto lungo. Se le imprese americane sono interessate, sicuramente un’intesa avverrà in un momento successivo a febbraio». Sarà allora, ha assicurato il ministro, «che definiremo i criteri per la scelta dei siti». Questo significa anche che l’unico referente per questa scelta sarà la cordata Enel-Edf. L’accordo firmato da Scajola e Chu è comunque molto simile a quello siglato l’inverno scorso da Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi. Si tratta di un «Accordo di Cooperazione in materia di nucleare», il cui obiettivo «è istituire un quadro per la collaborazione fra le parti sulla ricerca e lo sviluppo per migliorare i costi, la sicurezza, il ciclo dei rifiuti e la resistenza alla proliferazione dei sistemi per l’energia nucleare per usi civili». La parte più interessante per le imprese dei due Paesi è quella in cui i ministri s’impegnano a «incoraggiare la ricerca di opportunità contrattuali per la realizzazione di centrali nucleari» e a «promuovere l’assegnazione di appalti nei rispettivi Paesi». Scajola s’è poi detto tranquillo sul ricorso presentato da alcune Regioni alla Corte Costituzionale contro le disposizioni della legge che danno al Governo la possibilità di scavalcare le amministrazioni e decidere dove collocare gli impianti nel caso in cui non si riesca a raggiungere un’intesa. L’obiettivo del ministro è procedere nella definizione dei criteri, nella convinzione che, alla fine, il ricorso si rileverà un’arma «a doppio taglio» per le amministrazioni coinvolte.