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 2009  ottobre 01 Giovedì calendario

Vagni Eugenio

• Montevarchi (Arezzo) 20 novembre 1947. Tecnico logistico del Comitato internazionale della Croce rossa, il 15 gennaio 2009 fu rapito nell’isola di Jolo dai ribelli musulmani di Abu Sayyaf, il gruppo considerato vicino ad Al Qaeda, insieme ad altri due operatori umanitari, sempre della Croce rossa, lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba. Fu liberato dopo quasi sei mesi, l’11 luglio 2009 • «[...] Per 178 giorni [...] è stato ostaggio dei ribelli del gruppo islamico Abu Sayaf nelle foreste delle Filippine [...] il quotidiano filippino Inquirer sostiene che la liberazione sia arrivata grazie a uno scambio [...] l’esercito aveva arrestato a un posto di blocco di Sulu le due mogli e il figlio di Albader Parad, uno dei leader di Abu Sayaf, e [...] Parad aveva offerto la liberazione dell’italiano per riavere la sua famiglia. [...] I guerriglieri avevano [...] consentito a Vagni di telefonare più volte alla moglie e ai colleghi della Croce Rossa, ma in seguito a un’operazione militare su vasta scala [...] il gruppo [...] aveva minacciato di decapitare gli ostaggi. Per la liberazione dell’operatore toscano aveva lanciato due appelli il Papa [...]» (Cristina Nadotti, ”la Repubblica” 12/7/2009) • «L’incubo ricorrente: ”La mia testa in una cesta”. La fatica quotidiana: ”I dolori per l’ernia che non mi davano tregua e il colera, che per poco non mi ammazzava [...] Cerchi di lavorare [...] per adattarti alla situazione. Non hai scelta, sopravvivere diventa tutto. Ma è normale che a volte si perda la speranza [...] C’erano dei momenti [...] in cui ero spaventato a morte perché minacciavano di decapitare uno di noi [...]”» (Paolo Salom, ”Corriere della Sera” 13/7/2009).