Gigli Padovani, Blog Dolce la Vita, 1 ottobre 2009
4,5 MILIONI DI ITALIANI AMANO IL BUON CIBO
"Foody" è un termine Usa, coniato negli anni 80 da Paul Levy e Ann Barr nei Paesi anglosassoni viene spesso usato come sinonimo del francese "gourmet". E’ qualcosa di più chiaro e forte della parola "appassionato di cibo", nel senso che è un termine più "nobile", e di meno che "goloso" - termine che però non mi offende. Secondo una ricerca Negroni/Gpf (Gianpaolo Fabris) presentata il 29/9/2009 a Santo Stefano Di Sessanio (AQ), il popolo dei "foodies" (con l’hobby della gastronomia senza essere assaggiatori professionali) ammonta a circa il 10 per cento della popolazione italiana, vale a dire 4,5 milioni. Un esercito che cresce al ritmo di 250 mila persone l’anno.
Ecco l’identikit del foody": un uomo tra i 25 e i 54 anni , nella maggior parte dei casi vive al Nord Ovest e considera il cibo:
- passione: 32:,8 %
- condivisione: 30,6%
I foodies non arretrano nei loro gusti anche in presenza della crisi. E’ logico che non tutti hanno stipendi con i quali possono permettersi di andare in un ristorante stellato a cena o di fare la spesa comprando soltanto prodotti Dop, però questi 4,5 milioni di italiani cercano un giusto equilibrio tra qualità e prezzo (il 92,3%), sono pronto a spendere di più per prodotti di alta qualità, molto più della media di tutti i consumatori (infatti il confronto è tra l’82,4% e il 54,1%).
I "foodies" amano i mercati rionali, i negozi di alimentari e le salumerie: tutto questo forse anche grazie al fatto che hanno un budget alimentare superiore alla media; infatti la metà (il 51,8%, contro il 42,4 di tutti gli italiani), spendono tra i 300 e i 700 euro per mangiare, mentre il 21,4% meno di 300 euro. E quando un foody cucina, cerca qualcosa di "gustoso e saporito" e vuole preparare qualche piatto particolare.
* i soldi spesi dalla Negroni per creare l’evento in Abruzzo e per finanziare la ricerca siano stati utili non soltanto a fini di marketing: infatti l’azienda veronese ha voluto anche aiutare due locali storici aquilani a riaprire i battenti dopo il terremoto. Auguri a Elodia di Antonello Moscardi e a Vinalia di Marzia Buzzanca.