Attilio Geroni, Il Sole-24 Ore 30/9/2009;, 30 settembre 2009
SOTTO PRESSIONE IL VERTICE DI FRANCE TLCOM
Dopo il suicidio numero 24 in un anno e mezzo, sale la pressione nei confronti del gruppo dirigente di France Télécom. L’opposizione di sinistra, socialisti e comunisti, e i sindacati, hanno chiesto ieri le dimissioni del presidente Didier Lombard e del suo braccio destro, LouisPierre Wenes, l’uomo incaricato di mettere in pratica i vari piani di ristrutturazione e soprattutto "il miglioramento della performance". La morte di JeanPaul, 51 anni, che lunedì mattina si è gettato da un viadotto autostradale nell’Alta Savoia, ha suscitato una fortissima ondata emotiva. Tecnico, trasferito a un call center di Annecy, ha lasciato una lettera alla moglie nella quale esprimeva chiaramente il suo disagio per il nuovo incarico.
Lombard e Wenes si sono recati subito sul luogo della tragedia, dove sono stati accolti dai fischi e dalla rabbia di un centinaio di dipendenti di France Télécom. Ieri questa rabbia si è estesa, con una serie di manifestazioni spontanee, e la politica ha deciso che era giunto il tempo di cavalcarla. A esprimersi è stato Benoît Hamon, portavoce dei socialisti, che vede nelle dimissioni dei due dirigenti «la sola via d’uscita possibile, e in ogni caso immediata, a questa vicenda». I comunisti rincarano la dose chiedendo l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. davvero possibile che ciò accada? Dipende da quanto e per quanto sarà difendibile la posizione di Lombard da parte della maggioranza. Ieri vi è stata una certa solidarietà dalla destra, lungi però dall’essere monolitica.L’ex premier Jean-Pierre Raffarin ha detto no «al linciaggio mediatico », salvo poi definire «molto disturbanti le regole sulla mobilità », che secondo il sindacato sarebbero tra le cause principali del disagio dei lavoratori.
Anche per questo il gruppo ha deciso una sospensione a tempo indeterminato della mobilità dei quadri, che porta ogni tre anni a un nuovo incarico e/o a uno spostamento. Un programma che si chiama " Time to move", tempo di muoversi, e che alcuni sindacalisti vorrebbero applicare ai due maxi-dirigenti. Il segretario dell’Ump Xavier Bertrand è stato un p’ più esplicito nel sostegno dicendo che la posizione del presidente «non è in discussione». In realtà da tempo è stato deciso il nome del nuovo numero uno del gruppo di tlc: Stéphane Richard, ex capo di gabinetto al ministero delle Finanze. Arrivato in settembre, dal 1? gennaio dell’anno prossimo sarà direttore generale delegato per le attività di sviluppo internazionale e nel 2011, alla scadenza del mandato dell’attuale presidente, ne prenderà il posto.
Lombard ha promesso anche la sospensione «immediata» degli obiettivi individuali nei call center. Insomma, una completa rimessa in discussione dell’organizzazione di lavoro in un gruppo che ha soppresso 22mila posti in tre anni e convertito migliaia di tecnici alle relazioni commerciali.
Intervistata dalla radio RTL, la vedova di Jean-Paul ha testimoniato attraverso i racconti che il marito le faceva «di queste continue ristrutturazioni, dove ti obbligano ad accettare gli incarichi senza darti possibilità di scelta».
La situazione è talmente tesa all’interno del gruppo che ieri si è diffusa un’informazione surreale su un palazzo " a prova di suicidi" che France Télécom starebbe costruendo a nord di Parigi, a Saint Denis. Un edificio di otto piani, sicurissimo, con finestre bloccate, terrazze e passerelle inaccessibili, ha raccontato Sylvie Robin, dipendente del gruppo e membro del Comitato d’igiene,sicurezza e delle condizioni di lavoro. Un portavoce della società ha smentito la notizia, spiegando che l’edificio è caratterizzato dalle consuete misure di sicurezza.