Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 18 Venerdì calendario

LA RECESSIONE NON SI ARREDA ALL’IKEA: +1,4%


Migliore qualità ad un prezzo costan­temente in dimi­nuzione. in questa forbice il successo di Ikea, il gruppo svedese che produce e ven­de mobili e complementi d’arredo in tutto il mondo. In dieci anni l’indice dei prezzi al consumo su dati I­stat è passato da 100 a 125,3. L’indice dei prezzi del cata­logo Ikea invece da 100 a 80,7. Se una libreria Billy, u­no dei prodotti più venduti, tanto per fare un esempio nel 1999 costava 129.000 li­re, oggi il prezzo della stes­sa è di 39 euro. « un dato per noi fondamentale – di­ce Roberto Monti, Ad di Ikea Italia Retail, presentando ie­ri a Milano, nella suggestiva cornice di Villa Necchi Cam­piglio, sede del Fai, i dati commerciali del periodo 1 settembre 2008 - 31 agosto 2009 ”. A maggior ragione in un anno economicamente difficile come questo». Così Ikea è riuscita a reggere l’im­patto della crisi. Il gruppo svedese nel 2008-2009 cre­sce meno rispetto agli anni precedenti ma registra un aumento rispetto al 2008: 1,4% in più. Per un fattura­to di 21,5 miliardi di euro a livello mondiale. «Anche noi sentiamo la crisi, come tut­ti – ha affermato Monti ”. Ci sono zone in cui la recessio­ne si sente di più, come i paesi anglosassoni e la Spa­gna. In Italia invece la situa­zione è migliore: cresce del 3,9%, per un fatturato di 1.348 milioni di euro». L’Ita­lia si conferma il terzo pae­se fornitore di Ikea al mon­do. «Lavoriamo con partner di lunga data che hanno in­vestito in ricerca e forma­zione della classe manage­riale e ci garantiscono qua­lità », sottolinea Monti. Buo­na anche la posizione per quanto riguarda le vendite: gli italiani sono al quinto po­sto dopo Germania, Usa, Francia e Gran Bretagna. Per Ikea la quota di mercato del settore è aumentata, arri­vando al 5,4%. Alcuni dati fanno pensare anche un «cambiamento sociale nel­le abitudini degli italiani», dice Monti, che aggiunge: «La crisi ha sicuramente spinto molte famiglie che probabilmente non avreb­bero normalmente pensato di venire da noi, a scoprire il nostro mondo». Lo dimo­stra il fatto che nelle vendi­te crescono più i mobili dei complementi d’arredo, in particolare le cucine segna­no un +10,9% a fronte di un calo del 7,7% del settore. Va bene anche l’alimentare, con le botteghe svedesi e i ristoranti. «Con 66 milioni di fatturato siamo una delle catene di ristorazione più grandi d’Italia», afferma l’Ad.
Il gruppo si appresta ad a­prire 3 nuovi punti vendita. Il primo, il prossimo 21 ot­tobre, in Friuli Venezia Giu­lia a Villesse (negozio che, nell’arco di 2 anni, sarà il pri­mo centro commerciale ita­liano gestito da Ikea), poi a gennaio-febbraio 2010 sarà la volta di quello di Salerno e, presumibilmente a mar­zo, verrà inaugurato lo «sto­re » di San Giuliano milane­se, il terzo nell’hinterland di Milano dopo quelli di Cor­sico e di Carugate. Attual­mente Ikea è presente in I­talia con 15 punti vendita, per un totale di 301 nel mondo.