Affaritaliani.it 29/09/09, 30 settembre 2009
Al Washington Post vietato usare i social network - Tempi duri per i giornalisti: potrebbero non essere considerati cittadini normali
Al Washington Post vietato usare i social network - Tempi duri per i giornalisti: potrebbero non essere considerati cittadini normali. Almeno sui social network. Così come molte aziende si stanno interrogando su come regolamentarne l’uso da parte dei propri dipendenti, infatti, il Washington Post a diramato ai propri giornalisti una serie di linee guida che dovrebbero aiutarli a servirsene senza intaccare l’integrità della testata. «Tutti i giornalisti del Washington Post - si legge - devono rinunciare ad alcuni dei privilegi personali dei privati cittadini. I giornalisti del Post devono riconoscere che qualsiasi contenuto associato a loro in un social network online è l’equivalente di ciò che appare sotto il loro nome sul giornale o sul nostro sito». Tutto è nato da alcuni tweets dell’editor Narisetti Raju, che proprio attraverso il microblogging aveva rivelato le sue opinioni sulla riforma sanitaria. Opinioni, non importa se private, che poi avrebbero influenzato l’immagine del giornale da parte dei lettori. Un altro motivo per non usare i social network, si legge nelle guidelines, è quello di non far trasparire pregiudizi razziali, sessisti, religiosi o di carattere politico che potrebbero ledere la credibilità del Washington Post. E non solo esprimendo le proprie idee, ma anche avendo tra i contatti persone o gruppi riconducibili a una qualche fazione.