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 2009  settembre 30 Mercoledì calendario

L’ULTIMO SEGRETO DI ROMA ECCO LA SALA ROTANTE DI NERONE


La "coenatio rotunda" è un esemplare unico dell´architettura di quell´epoca

Sono partiti per rinforzare un muro. E hanno scoperto un capolavoro. Nella Domus aurea sul Palatino gli archeologi hanno messo piede nel "salotto girevole" di Nerone. La meraviglia attraverso cui l´imperatore mostrava agli ospiti la sua Roma a 360 gradi, trasformata dal rogo da lui appiccato nel 64 d. C. Un paesaggio mozzafiato ammirabile dalla «sala da pranzo rotonda - ricorda Svetonio - che girava giorno e notte su se stessa, imitando il movimento della terra». E i soffitti «erano fatti di tavolette d´avorio mobili, percorsi da tubazioni, per poter lanciare sui commensali fiori o profumi». Racconta Françoise Villedieu, l´archeologa dell´cole Française che dall´85 scava sul Palatino: «Che emozione quando a fine luglio ci siamo trovati di fronte il cilindro centrale della struttura di sostegno, probabilmente il fulcro della "macchina rotante". La rotonda di Nerone è un sogno proibito per gli archeologi». E il soprintendente di Roma Angelo Bottini: «La struttura e la rotazione si collegano alla figura del sole intorno al quale faceva perno l´ideologia di Nerone. Ora vediamo se vengono alla luce le condutture d´acqua che spiegherebbero come girava il piano superiore in legno: come la ruota di un mulino o una giostra».
Numerose le prove a carico dell´ipotesi che si tratti proprio della coenatio rotunda. Svetonio dice che quella rotante era la «sala principale», quindi era sul Palatino, proprio dove si trova la stanza ritrovata. Il pilastro e gli annessi archi su due piani, poi, sono un unicum nell´architettura romana e non hanno funzione apparente. Le superfici murarie non erano affrescate, ossia erano nascoste. E non ci sono segni di muri, quindi la ruota in muratura serviva come base per il piano rotante che ospitava cene, festini, spettacoli. L´edificio è in asse con gli altri ambienti della Domus aurea. «E ci sono tre incassi circolari a terra - spiega l´archeologa Mariantonietta Tomei, direttrice del Palatino - forse la sede di sfere usate come cuscinetti per la rotazione del piano». La scoperta è avvenuta durante gli scavi preventivi per il rinforzo del costone che guarda la valle. Vespasiano e i suoi figli cancellarono memoria e forme della Domus aurea sul Palatino. La "sala rotante" la inglobarono nelle fondazioni della nuova terrazza con vista sul Colosseo, costruito prosciugando l´ameno laghetto di Nerone. Il "motore" della coenatio rotunda è ancora per lo più avvolto nel rinterro. «Per completare lo scavo metteremo subito a disposizione 200mila euro» annuncia il commissario speciale per l´archeologia di Roma, Roberto Cecchi. Intanto il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro guarda verso la valle. E dice: «Per il Colosseo abbiamo stanziato 5 milioni di euro: ne servirebbero almeno 50».