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 2009  settembre 29 Martedì calendario

USURA: GIA’ SFONDATO IL TETTO 2008


 ’boom’ per l’usura. Il fattu­rato dei ’cravattari’ nei primi otto mesi di quest’anno ha già superato quello dell’intero 2008 che, lo ricordiamo, era stato di cir­ca 15 miliardi di euro. E per alcune zone il superamento è avvenuto già prima della metà dell’anno, come in Campania che da sola rappre­senta il 12,5% del fenomeno. Con­seguenza della crisi economica, della rigidità delle banche nel con­cedere prestiti e mutui, e della, in­vece, crescente disponibilità di de­naro della varie mafie, sempre più interessate a questo settore. Ed è al­larme. «Siamo molto preoccupati», ammette il sottosegretario all’In­terno, Alfredo Mantovano, che ha la delega proprio in materia di racket e usura, e che ha fornito que­sta preoccupante notizia a margine del convegno del Pdl sul Mezzogiorno. Un al­larme lanciato anche dalla Procura nazio­nale antimafia in un documento sull’in­filtrazione mafiosa nell’economia lega­le che la Commissio­ne parlamentare an­timafia sta analiz­zando proprio in queste settimane. « appena il ca­so di aggiungere – si legge nel do­cumento riservato – che le difficoltà del sistema bancario a soddisfare le esigenze di finanziamento di sin­goli e imprese favorirà il ricorso ai prestiti usurari, che, nelle regioni meridionali e non solo, sono gesti­ti dalle organizzazioni mafiose, che si mimetizzano spesso dietro inso­spettabili finanziarie».
Dati nazionali non sono ancora di­sponibili ma quelli parziali, relativi a zone importanti e sensibili, con­fermano l’allarme. La Guardia di Fi­nanza, il corpo specializzato nel contrasto alla criminalità econo­mica e quindi anche agli strozzini, ha condotto una rilevazione sui da­ti dell’usura nei primi cinque mesi del 2009, nel circondario di Napo­li, territorio da sempre colpito dal fenomeno, ma mai come quest’an­no. Infatti secondo le indagini della Fiamme Gialle i casi rilevati nei pri­mi cinque mesi del 2009 sono stati 342 con 2.625 indagati mentre in tut­to il 2008 erano stati 337, con 2.954 indagati. Per l’intera provincia na­poletana i casi nel 2008 erano stati 715 con 3.971 indagati, mentre nei primi cinque mesi di quest’anno so­no stati 637, con 3.221 indagati.
I motivi sono evidenti e Mantovano, ricordando che il governo ha costi­tuito in tutte le regioni degli osser­vatori sul credito coordinati dai pre­fetti, lancia un appello alle banche: «Non siano così rigide negli auto­matismi: i mutui negati o revocati per indici piuttosto discutibili pro­vocano automaticamente il passag­gio al credito usurario».
Un splendido ’regalo’ per le cosche che, come sottolinea il documento della Procura na­zionale antimafia, dispone di una «permanente, e­norme, illimitata, liquidità finanzia­ria », proveniente soprattutto dal traf­fico di droga «un mercato che non andrà certo in cri­si, dal momento che è in aumento tanto l’offerta che la domanda di droghe di ogni gene­re ». Ed alla richiesta di denaro le ma­fie rispondo efficientemente, con proprie ’banche’ parallele. «Recen­ti indagini hanno rivelato un com­plesso sistema di usura, all’interno del quale alcuni imprenditori, con­tigui ad ambienti criminali, funge­vano da veri e propri istituti di cre­dito ’abusivi’ nei confronti di com­mercianti che, in difficoltà econo­miche, non avevano ottenuto dagli istituti bancari i finanziamenti ri­chiesti ». Grazie all’usura le mafie possono en­trare in possesso delle imprese «a prezzi di svendita stracciati, con con­seguente accelerazione del proces­so di occupazione di settori sempre più vasti dell’economia, in maniera ancora più accentuata di quanto sta già avvenendo in questi anni».
L’anno scorso il fatturato era stato di 15 miliardi In provincia di Napoli nei primi cinque mesi 637 casi segnalati e 3.221 indagati