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 2009  settembre 30 Mercoledì calendario

La Fiat rilancia l’aut-aut al governo - Marchionne: «Senza nuovi incentivi saremo costretti a chiudere qualche stabilimento» - «Sono scelte del governo, faccia quello che deve fare: ma se non si continua con gli incentivi, la domanda scenderà, perderemo volumi e non vendendo vetture, saremo costretti a chiudere gli stabilimenti»

La Fiat rilancia l’aut-aut al governo - Marchionne: «Senza nuovi incentivi saremo costretti a chiudere qualche stabilimento» - «Sono scelte del governo, faccia quello che deve fare: ma se non si continua con gli incentivi, la domanda scenderà, perderemo volumi e non vendendo vetture, saremo costretti a chiudere gli stabilimenti». Così ieri l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha ribadito in maniera inequivocabile le richieste del Lingotto per il rinnovo delle sovvenzioni all’acquisto di nuove vetture anche per il 2010. Il manager ha riproposto all’attenzione generale la fase di notevole complessità che l’intero settore auto sta attraversando, visto che senza aiuti esterni le case non sono in grado di gestire la sovracapacità produttiva di cui dispongono. Marchionne, a La Spezia per il lancio della nuova Punto Evo, ha voluto sottolineare che l’esigenza di mantenere un regime di incentivi per l’auto «non è un problema solo italiano, ma è un tema da affrontare a livello europeo», dicendosi d’accordo con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti sul fatto che ci deve essere una risposta coordinata a livello europeo. «Sappiamo che la Francia è intenzionata a continuare e stiamo guardando all’Inghilterra: probabilmente continueranno anche loro. Quindi credo che l’Italia non si possa tirare indietro», ha sottolineato il numero uno del Lingotto, rilanciando la palla al governo. Marchionne, d’altronde, sa benissimo che il governo Berlusconi non è contrario al rinnovo delle sovvenzioni, visto che qualche settimana fa, quando il manager italo-canadese aveva per la prima volta richiesto il rinnovo degli incentivi, il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, aveva risposto con un «è auspicabile». Se gli incentivi fossero prorogati, allora l’obiettivo della Fiat nel 2010 potrebbe essere quello di migliorare la quota di mercato in Europa, salendo oltre il 9%. «Dipende da come saranno gli incentivi: se si mantiene una struttura simile a quella del 2009 dovremo superare la quota, salire oltre il 9%», ha spiegato il manager italo-canadese, che ha fatto sapere di avere «zero rimpianti» per la mancata acquisizione di Opel. Mentre da Zurigo è stata ufficializzata la notizia che Marchionne non si ripresenterà per la rielezione del board di Ubs nell’aprile dell’anno prossimo (l’ad Fiat era stato eletto membro del board nel 2007 ed era diventato prima vice e poi direttore indipendente della banca svizzera nel 2008). Per quanto riguarda il rilancio di Chrysler, Marchionne ha detto che presenterà a fine ottobre il piano di salvataggio alla task force dell’amministrazione Obama, confermando però che il progetto sarà illustrato al mercato alla fine di novembre. Marchionne ha inoltre spiegato che la Fiat ritiene che per il rilancio di Chrysler siano sufficienti i fondi stanziati dal governo statunitense. A La Spezia era presente anche il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, che, parlando della crisi economica, ha avvertito che «la discesa è finita, non c’è più il panico, ma la caduta è stata molto rapida e penso che la risalita sarà molto lenta», smentendo una possibile entrata in politica. «Non posso parlare di una cosa che non c’è», ha detto Montezemolo