Maurizio Molinari, La Stampa 27/09/09 p. 10, 27 settembre 2009
Nuove rivelazioni sull’Iran, il nucleare e la fabbrica di missili
Alle immagini satellitari dell’impianto nucleare di Qom, in Iran, sono seguite nuove rivelazioni sugli arsenali segreti di Teheran provenienti dai servizi di intelligence occidentali. Secondo una fonte, l’Iran avrebbe iniziato a produrre in grande quantità missili anticarro sfruttando brevetti russi concessi dal Cremlino, ma per usi più limitati, nell’ambito di accordi bilaterali. Si tratta di armi sviluppate quando ancora esisteva l’Armata Rossa e capaci di colpire e distruggere carri armati pesanti, mezzi blindati e persino elicotteri che volino a bassa quota. L’Iran ne avrebbe già venduti alla Siria e alla Corea del Nord, e questi potrebbero finire facilmente nelle mani di gruppi terroristici attivi in Iraq e Afghanistan: se Al Quaeda o i taliban entrassero in possesso di queste armi, i mezzi di trasporto e i veicoli da combattimento delle forze alleate diventerebbero improvvisamente vulnerabili, complicando le operazioni Nato in Afghanistan e le previsioni del ritiro americano dall’Iraq. A testimoniare la pericolosità di questi ordigni è il fatto che furono proprio i "Konkurs" russi sul cui modello sono realizzati, nell’estate del 2006, a consentire agli Hezbollah di colpire e neutralizzare numerosi carri israeliani "Merkavà", che fino a quel momento avanzavano sicuri.