Varie, 29 settembre 2009
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Wright Jeremiah
• Philadelphia (Stati Uniti) 22 settembre 1941. Reverendo. Pastore di Barack Obama, che nella campagna presidenziale 2008 ne prese le distanze dopo alcune discutibili affermazioni • «[...] sermoni nei quali diceva cose del tipo ”Dio maledica l’America”, ”Gesù era nero e i romani lo fecero passare per bianco” e ”l’Aids è stato inventato dal governo Usa per colpire le minoranze”, senza contare frasi sull’11 settembre come ”i polli americani sono andati a casa per essere arrostiti”. Consapevole che queste frasi erano nelle menti dei reporter, il reverendo si è difeso: ”Sono un pastore, non il mentore spirituale di Obama, lui è solo uno dei membri della Chiesa che ho guidato”. E quando è stato incalzato sulle singole citazioni non è mai arretrato. ”Il sermone con la frase sull’11 settembre? Lo avete ascoltato tutto? No, e allora come potete farmi delle domande in proposto?”. E sull’Aids ha confermato tutto: ”Il governo americano è imperialista, tenendo presente cosa avvenne nell’esperimento di Tuskegee e quanto avvenuto agli africani di questa nazione ritengo che il nostro governo sia capace di tutto”. Anche di creare l’Aids per decimare gli afroamericani. Il filo conduttore del ragionamento è che ”sotto attacco non ci sono io ma la Chiesa nera” che ”gli americani non comprendono». Come se non bastasse ha concluso difendendo i suoi legami con Louis Farrakhan, il leader della Nazione dell’Islam protagonista di dure requisitorie contro i bianchi, premunendosi solo di precisare che ”non condivido tutto quello che dice”. [...]» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 29/4/2008).