Renato Franco, Corriere della sera 29/09/2009, 29 settembre 2009
INTRIGHI E VENDETTE DI UN PADRINO: GARKO MINACCIA ANCHE LA CLERICI
Il regista della fiction: vincenti con un fotoromanzo tv
MILANO – Dalle ceneri del fotoromanzo sbuca «L’onore e il rispetto», versione televisiva di riviste come Grand Hotel che in altri anni erano la bibbia di parrucchieri e saloni di bellezza: la fiction con Gabriel Garko puntata dopo puntata continua a conquistare telespettatori. Il bello della fiction due settimane fa si è tolto lo sfizio di battere Berlusconi, settimana scorsa ha quasi doppiato in share pure la prossima signora di Sanremo, Antonella Clerici.
Una storia di mafia dove i protagonisti sono tutti belli e patinati, non c’è spazio per i toni dei grigi e i sentimenti sono tagliati con l’accetta (amore, odio, vendetta, onore e rispetto, appunto), trame intricate e tinte fosche: il mix che funziona. L’eroe è il mafioso Tonio Fortebracci (Garko) che ha scelto il Male per vendicare la morte del padre, aveva un fratello, Santi (Giuseppe Zeno), cha faceva il giudice antimafia, ma è stato ammazzato, vive una storia di passione con Carmela (Laura Torrisi), sorella del suo nemico, il boss Rodolfo Di Venanzio (Vincent Spano).
Fotoromanzo televisivo, concorda il regista Luigi Parisi: « la definizione giusta, il canone di riferimento è quello: è un romanzo popolare, un affresco televisivo. Pensavamo fosse la cosa giusta per il pubblico, credevamo che il telespettatore si potesse appassionare alle vicende di questi personaggi forti dai caratteri decisi».
Una partita in crescendo dal 22.48% di share della prima puntata, passando per le cronache politiche quando Garko è stato molto più seguito del premier (22.61% contro il 13.47% ottenuto da Berlusconi ospite da Vespa), fino a martedì scorso quando la fiction di Canale 5 è volata al 27.87% (6 milioni 785 mila spettatori) contro il 15.43% di «Tutti pazzi per la tele», il programma con Antonella Clerici al suo esordio su Raiuno. Parentesi: la trasmissione di Antonella è a rischio. Se gli ascolti di stasera fossero bassi ci potrebbe essere lo spostamento o la chiusura del programma, che secondo l’entourage della conduttrice non è stato sufficientemente difeso dai vertici della Rai. La chiusura andrebbe proprio nella direzione di tutelare da un flop la prossima signora di Sanremo.
Tutti pazzi per Dario Oliviero dunque, ossia Gabriel Garko, torinese 35enne, già Mister Italia 1991, ora Mister Ascolti 2009. Come spiega il successo? «Io, come tutti, ho messo grande passione in questo progetto e credo che la passione sia quello che piace ai telespettatori, la miscela vincente sono questi sentimenti sempre così forti: chi ama ama, chi odia odia, non ci sono mezze misure».
Una mafia molto lontana da quella delle cronache dei tg, a partire dal fatto che da Totò Riina a Gabriel Garko il salto mortale è triplo. Garko non si scompone: « normale che la mafia sia romanzata, stiamo parlando di una fiction, se avessimo voluto aderire alla realtà avremmo fatto un documentario».
«L’onore e il rispetto», parte seconda che arriva a tre anni dalla prima serie: «Sono sempre scettico nel fare la lunga serialità, non mi piace ripetermi. Ma leggendo la sceneggiatura della seconda serie ho capito che il personaggio era diverso, che era tutta un’altra storia, solo il titolo è rimasto lo stesso. Nella prima serie Tonio era impulsivo: vedeva e agiva. Ora è più maturo, conta fino a tre prima di fare una cosa». Analogie con il personaggio che interpreta? «Nessuna, se no sarei in galera da tempo – scherza Garko ”. Forse la passione che ci mette nel fare le cose, ma lui è anche un violento, cosa che io non sono ». Come è lei? «Sono molto paziente, ma chi mi conosce poco può pensare che sia un tipo impulsivo, perché a volte ho reazioni forti. Ma quando mi capita è perché sono stato sempre zitto dopo aver sopportato per tanto tempo. Nella vita sono metodico, calmo e tranquillo».
Parisi dà la sua spiegazione: «Credo che il plot sia alla base del successo, e poi c’è un ottimo cast, anche internazionale ». Oggi e martedì prossimo le ultime due puntate. Si preannuncia la terza serie: «La mettiamo in cantiere a giugno. Ci aspettavamo un buon risultato, ma non un’esplosione di ascolti così».
E lei Garko, come la mette con la storia della lunga serialità eccetera eccetera: «Al di là di quello che penso in generale sulla lunga serialità, sono talmente affezionato a questa fiction e a questo personaggio che non nego che mi darebbe molto fastidio non farla». Una dedica è d’obbligo: «A Salvatore, bella persona e bravo regista », ossia Samperi che è morto durante la lavorazione della fiction e di cui Parisi ha raccolto l’eredità. Per chiudere. Come lo vive questo momento Garko? «Sto con i piedi per terra. Quando arrivi in cima è facile cadere, il successo va e viene». Ora viene.