Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 29 Martedì calendario

FLAVIA A LUCI ROSSE: «IL MIO SESSO LIBERO»


MILANO – Flavia Pennetta senza tabù davanti alle telecamere delle «Iene show», in onda stasera alle 21.10 su Italia 1. La tennista brindisina, numero 10 del mondo, si confessa partendo dalla sua vecchia storia con il collega spagnolo Carlos Moya. Flavia racconta che durante i tornei in giro per il mondo la stanza era «in comune» e che i due all’astinenza preferivano decisamente il «sesso libero». Carlos l’ha poi lasciata «perché si è innamorato di un’altra». Ora single, la Pennetta scherza e fa un appello: «Ragazzi, io sono qua!». Ammette che «tre o quattro» tennisti le hanno fatto delle avances, ultimo «un brasiliano» a cui ha detto no «perché non era il mio tipo». Sul più bello del circuito non ha dubbi («Tommy Haas»), anche se quello con cui passerebbe una notte è Marat Safin. La Pennetta scherza poi sui versetti delle sue colleghe, parla dell’omosessualità nel mondo del tennis («Esiste») e racconta che il posto più strano dove ha fatto l’amore è l’aereo, su «una tratta lunga». Su Serena Williams, Flavia spiega che con l’americana perde sempre «perché è un animale in confronto a me», mentre sulla crisi dei tennisti azzurri ha una teoria chiara: «Sono poco decisi». Alla domanda «Esiste il doping nel tennis?», la Pennetta risponde: «Credo di sì». Se alcuni tennisti sniffano cocaina «è per divertimento», ma lei, giura, non l’ha mai fatto. Infine, elegge la più bella del circuito: è una ex, Anna Kournikova. Mentre sul confronto estetico tutto italiano Pennetta-Schiavone non si sbilancia: « una bella lotta».