Antonella Olivieri, Il Sole-24 Ore 29/9/2009;, 29 settembre 2009
SOTTO I FARI TELECOM IL RUOLO DI TELEFONICA
Un ruolo più definito per Telefonica in Telecom Italia .
A un mese dal termine fissato per inoltrare le eventuali disdette al patto Telco , le perplessità sulla presenza degli spagnoli nella holding che detiene il 24,5% dell’ex monopolista sembrano essersi dissipate. Non tutti, ma senz’altro la maggioranza dei soci di riferimento di Telecom – oltre a Telefonica, Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Sintonia-Benetton – sembra essere convinta che non ci siano al momento alternative all’attuale assetto proprietario.
A questo punto, tanto vale «sfruttare fino in fondo» – come ha detto ieri il presidente della compagnia, Gabriele Galateri – le sinergie industriali tra Telecom e Telefonica.«Telefonica ”ha osservato Galateri a margine di un convegno – è attualmente nostro partner industriale. Le sinergie si stannosviluppando e mi auguro possano svilupparsi ulteriormente ». Auspicio che accomuna buona parte dei soci di riferimento di Telecom, anche se al momento non risulta altro se non il piano di sinergie in corso che prevede, a regime, 1,3 miliardi di benefici da dividere in due. Quanto a Telco, ha aggiunto Galateri, «dato che seguo i rapporti con gli azionisti, che mi sembrano collaborativi e costruttivi, mi auguro che possano proseguire con lo stesso grado di efficacia e di apertura ». Peraltro, la prima riunione di Telco dopo la pausa estiva, che era stata ipotizzata per l’inizio di questa settimana, è invece slittata. Lo spunto sarà l’esame dei conti trimestrali, ma è chiaro che l’incontro servirà per fare più in generale il punto della situazione. Si dà per scontato che nessuno abbia interesse a uscire. Il titolo Telecom negli ultimi mesi si è mosso come o meglio del settore, ma le attuali quotazioni di mercato (1,24 euro ieri, +0,81%) sono ben distanti dal prezzo pagato dai soci Telco due anni fa (2,85 euro gli spagnoli, 2,53 euro gli italiani) e ancora sotto ai 2,2 euro ai quali è stata svalutata la partecipazione nella holding. Sganciarsi da Telco, significherebbe portare a casa una quota di minoranza – senza il beneficio di premi di maggioranza e quindi senz’altro da svalutare – con il suo corollario di debiti.
pur vero che la presenza di Telefonica nell’azionariato di riferimento di Telecom Italia, che a tutti gli effetti resta ancora un concorrente in Sudamerica, qualche problema l’ha provocato. L’Antitrust argentino ha da poco concluso la sua istruttoria intimando a Telecom di uscire da Telecom Argentina, ritenendo il legame azionario tra gli spagnoli e gli italiani lesivo della concorrenza, dato che Telefonica e Telecom Argentina sono i primi due operatori telefonici del Paese. Telco ha fatto ricorso alle carte bollate per far valere le proprie ragioni, ma ormai l’uscita dall’Argentina per Telecom Italia è considerata solo una questione di prezzo. Telecom non ha espressamente dichiarato strategica la partecipazione e tra i soci prevale l’opinione che comunque Telefonica sia stato solo un pretesto, tant’è che la Casa Rosada ha appena varato un provvedimento che inibisce alle compagnie telefoniche di offrire agli utenti telefono, internet e tv via cavo.
Certo con l’uscita dall’Argentina la presenza all’estero di Telecom Italia sarà in sostanza circoscritta al solo Brasile dove il gruppo opera con Tim nella telefonia mobile. Il doppio ruolo di azionista- concorrente di Telefonica è stato tollerato dalle autorità locali, a patto però che sia garantita l’assoluta separazione nella gestione delle attività brasiliane da parte dei due gruppi europei. Ciò esclude l’area dal perimetro delle possibili ulteriori sinergie.
Quel che invece è già certo è che i soci Telco dovranno ridiscutere l’assetto finanziario della holding, dal momento che a fine anno è in scadenza il finanziamento da 1,1 miliardi concesso da Mediobanca e Intesa Sanpaolo, mentre ai primi di gennaio scadrà il finanziamento in pool (capofila Capitalia) utilizzato per 1,7 miliardi. Si tratterà di discutere come rifinanziare il debito e se, e in quale misura, ricorrere eventualmente a un aumento di capitale. Si vedrà se in quest’ambito ci sarà spazio per l’ingresso di nuovi soci (la Findim della famiglia Fossati ha il 5% fuori Telco), eventualità che trova un ostacolo nel differente prezzo del biglietto d’ingresso in Telecom.