Laura Laurenzi, la Repubblica 29/09/09, 29 settembre 2009
Dal filler al soft-laser il "ritocco" è fai-da-te - Filler, botulino, iniezioni spiana-rughe: le italiane sono le prime in Europa
Dal filler al soft-laser il "ritocco" è fai-da-te - Filler, botulino, iniezioni spiana-rughe: le italiane sono le prime in Europa. E le seconde al mondo, superate solo dalle americane. Labbra carnose, zigomi lievitati e visi sempre giovani (?) con 150 mila fiale l´anno solo di acido ialuronico e oltre 60 mila di botox (un consumo aumentato del 30% rispetto agli inizi del 2008), stando ai dati di una ricerca condotta dalla Società Italiana di Medicina Estetica. Tutte più lisce, più inespressive e più gonfie nell´affannosa rincorsa dell´eterna giovinezza. La parola magica dunque è filler, di ogni ordine e grado: da quello iniettato dallo specialista alla fialetta di provenienza incerta iniettata dall´estetista sotto casa. Il filler è un compromesso in attesa di interventi più severi e invasivi come il lifting, una pratica che sta perdendo terreno. Dagli Usa si annuncia infatti un´inversione di tendenza: l´American Academy of Facial Plastic Surgery, che rappresenta oltre 2700 medici, rende noto che nell´ultimo anno i ritocchi chirurgici sono diminuiti ben del 7%. E non solo a causa della crisi. Michelle Pfeiffer, categoria splendide cinquantenni, ha spezzato una lancia a favore della naturalità: "La chirurgia estetica non mi interessa - ha dichiarato a Tu Style - non mi importa se la gente si ritocca, io non voglio trasformarmi in un mostro". In Italia le ha fatto eco Claudia Mori, neo giudice di X Factor, che ha invitato le donne, soprattutto quelle che vanno in tv, a "trovare il coraggio di avere qualche ruga" e a "rispettarsi un po´ di più". Fra il nulla e la camera operatoria vince la terza via. Sempre più donne scelgono le cosiddette punturine, soluzione intermedia, ma non per questo priva di rischi: acido ialuronico, acido polilattico, polimetilmetacrilato, agarosio, botox, collagene di estrazione bovina o ancor meglio suina (considerato il più adatto a rimpolpare il contorno labbra), riempitivi di rughe a base di fattori della crescita: l´offerta è sempre più varia, per ottenere il cosiddetto lifting senza lifting. Peccato che gli effetti collaterali si moltiplichino: episodi di intolleranza, allergie, edemi, eritemi, noduli, ascessi, ulcere cutanee, granulomi, indurimenti sottocutanei. Lodevole, a difesa delle pazienti-consumatrici, la proposta di istituire un "Ombudsman dei trattamenti estetici", una sorta di difensore civico a tutela della salute di chi va dal chirurgo plastico. La proposta è emersa durante il convegno "La società dell´apparenza" che si è tenuto mercoledì scorso a Roma. Oggi il trattamento estetico è anche quello fai-da-te, con nuovi prodotti anti-age incruenti, creme e sieri e pseudo filler che promettono l´effetto riempitivo senza la necessità di iniezioni sottocutanee e sono a base delle stesse sostanze. Si afferma sempre di più la cosiddetta cosmesi strumentale, azione combinata di piccoli apparecchi con mondosi di sieri o pomate effetto filler munite di beccucci da far scorrere nei punti critici. Ecco gli auto trattamenti di micro-dermoabrasione integrale, quelli leviganti rigeneranti intensivi, gli stick contro i solchi nasolabiali, le penne stilo-filler, i roll-on con biglia in acciaio per ridurre le occhiaie. Strumenti prima riservati ai soli istituti di bellezza cominciano a entrare nelle nostre case. Apparecchi agli infrarossi per levigare l´epidermide, applicatori elettronici, biorivitalizzatori ricaricabili. Negli Usa e in Germania è sempre più diffuso il soft laser portatile, utilizzato per stimolare le funzioni della pelle. Ma che succede se viene applicato in maniera sbagliata?