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 2009  settembre 29 Martedì calendario

La Germania? Vuole meno Stato e più mercato - La vittoria dei democristiani e dei liberali in Germania costituisce una svolta storica, che dà luogo a un governo omogeneo, ispirato alla teoria dell’economia sociale di mercato

La Germania? Vuole meno Stato e più mercato - La vittoria dei democristiani e dei liberali in Germania costituisce una svolta storica, che dà luogo a un governo omogeneo, ispirato alla teoria dell’economia sociale di mercato. Quella genuina, che (...) segue a pagina 15 dalla prima pagina (...) ha generato il miracolo economico tedesco di Erhard del dopoguerra, non il papocchio successivo, con la concertazione sindacale nelle imprese e con lo Stato sociale elefantiaco, che tanto piace alla nostra sinistra, sedicente liberale. In questo programma dei vincitori delle elezionitedesche c’è una socialità mirata solo ai meno favoriti e un sistema pensionistico non esagerato, in quanto si fa ampio spazio al risparmio privato. Le indennità di disoccupazione sono moderate, per non incentivare l’ozio. E quindi si sostiene la riduzione delle imposte, non però come nella attuale agenda Giavazzi, con un deficit di bilancio, sperando che ciò attivi la crescita economica, ma con un contenimento della spesa pubblica. E la concertazione con i sindacati è esclusa. Il programma dei vincitori: ridurre le tasse e l’elefantiaco Stato sociale Essivengono rispettati, come entità autonome dalle imprese e dallo Stato. Nella stanza dei bottoni delle imprese ci sono gli imprenditori. Lo Stato detta le regole, non interferisce con l’economia, e i sindacati non interferiscono con le decisioni dello Stato. Tutti sono soggetti alla legge scritta, in particolare i magistrati, che non possono interpretarla in modo ”evolutivo” secondo il mutamento dello spirito storico dei tempi. Il principio base si chiama «ordo», ossia, nel nostro gergo, «legge ed ordine». Il bilancio non può avere grandi deficit, la moneta deve essere stabile. Con l’evocazione di queste regole, a cui di recente la Germania della grande coalizione fra democristiani e socialdemocratici dirigisti ha derogato, il partito di Angela Merkel, Cdu-Csu ha ottenuto il 33,8% dei voti. Esso si è ridimensionato rispetto al passato, di un 2%. Ma questo partito è rimasto il pilastro della politica tedesca, avendo la maggioranza relativa dei voti e dei seggi, che sono una quota del 36% del totale, data la dispersione di voti dei partiti minori. Accanto ai democristiani della Merkel, sono riemersi con il 14,8% dei voti i liberali, che hanno guadagnato 5 punti, cioè il 50%. Il loro rafforzamento è dovuto al fatto che la Merkel ha dichiarato che avrebbe voluto governare con loro, per restaurare i principi di cui ho detto poco fa. Ovviamente, in questo modo i democristiani hanno perso un po` di voti, ma molto meno di quelli guadagnati dal liberali. E il risultato è che ora la nuova coalizione ha una maggioranza di una ventina di voti in Parlamento, sufficiente per un governo stabile di legislatura. I socialdemocratici sono scesi al 23%, dal precedente 34. Un tracollo. Al loro fianco è emersa la sinistra estrema, con il 12%, più i verdi al 10-11. In sostanza, come in Italia, la sinistra sì divide, in quanto quella liberaleggiante fa molti compromessi con le grandi imprese e le grandi banche e ciò non piace a quelli che ancora credono nelle teorie marxiste o in altre dottrine progressiste anticapitaliste. La cosiddetta «terza via» dei socialdemocratici tedeschi e scandinavi e dei laburisti inglesi ha fatto un crac clamoroso, per la sua incoerenza. E importante osservare che durante il periodo pre elettorale è stata salvata l’Opel, mediante un considerevole costo per lo Stato. Ed i socialdemocratici, che erano al governo, e gestivano il sindacato, sono stati i principali sponsor di questo salvataggio, come di quello di alcune banche tedesche in difficoltà. Questi interventi non hanno pagato, in termini elettorali. La gente in Germania non ha creduto che la crisi economica sia una dimostrazione del fatto che l’economia di mercato è fallita e che ci voglia più Stato. L’elettore tedesco ha votato per il mercato e per il rigore economico e finanziario. E spera che ciò consenta di ridurre le tasse, senza aumentare il deficit, mediante il taglio della crescita delle spese. Secondo Giorgio Bocca in Italia ha vinto Berlusconi perché 30 milioni di imbecilli hanno votato per lui. I liberali tedeschi hanno vinto e la Merkel diventerà cancelliere perché ha dichiarato simpatia per loro: non so se gli elettori tedeschi che hanno votato così sono, in base alla tesi di Bocca, alcune decine di milioni di imbecilli. Ma il loro voto ha generato per l’Europa un segnale di rigore e di ritorno al mercato e di reazione al dirigismo disordinato e utopistico di Obama.