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 2009  settembre 29 Martedì calendario

INSULTI E PERVERSIONI NELLE LETTERE INEDITE DI LORD BYRON


Sotheby’s metterà all’asta una raccolta di lettere del poeta romantico Lord Byron (1788-1824). Secondo la casa d’aste si tratta di un vero e proprio evento: questa corrispondenza sarebbe la più importante messa in vendita negli ultimi trent’anni. Soprattutto perché il 15% del contenuto di queste missive non è mai stato pubblicato o studiato da esperti.

Tutte le lettere erano indirizzate ad un uomo di Chiesa amico di Lord Byron, Francis Hodgson, e fino ad oggi erano rimaste di proprietà della famiglia del Primo Ministro Archibald Primrose, che le aveva acquistate nel 1885.

Nelle loro righe si trova la conferma della fama di Byron, definito da una delle sua amanti, Lady Caroline Lamb, come un uomo «pazzo, cattivo, e pericoloso da conoscere». In particolare, il poeta parla di una sua relazione con una giovane domestica, insulta con commenti sprezzanti i portoghesi («hanno pochi vizi, a parte i pidocchi e la sodomia») e soprattutto attacca il suo rivale, William Wordsworth. A cui Byron si riferiva con il nomignolo ”Turdsworth” (gioco di parole tra Wordsworth e il termine gergale inglese ”turd”, cioè ”stronzo”).

«Byron», spiega al Guardian l’esperto Gabriel Heaton, «chiaramente si divertiva a scrivere cose un po’ scandalose ad un prete, ma leggendo le lettere si può sentire quanto era profonda la loro amicizia. Fra i due c’era una vera intimità».

Uno degli episodi inediti svelati dalla corrispondenza fra Byron e Hodgson è il racconto della relazione del poeta con una giovane cameriera, Susan Vaughan. Una storia che finì quando il poeta venne a sapere che la ragazza si stava vedendo con qualcun’altro. «Lui la scelse come amante», racconta Heaton, «e, anche se in nessun momento si impegnò ad esserle fedele, si aspettava che lei lo fosse. Quanto sentì che giravano delle voci su possibile un tradimento, lei perse il lavoro».

In un’altra lettera, Byron parla di Ali Pasha, l’uomo alla guida dell’Albania, conosciuto durante un viaggio. Ecco come lo descriveva il poeta: «Una persona bella in carne, con duecento donne e lo stesso numero di uomini. Erano creature molto belle».

Nell’ultima lettera, si passa dai racconti sulla sua vita privata al campo della rivalità letteraria. In particolare, emerge l’antipatia fra Byron e altri due poeti romantici del suo tempo, Robert Southey e William Wordsworth. Nella sua ultima missiva, Byron li attacca con rabbia per aver denigrato Alexander Pope, uno scrittore che lui ammirava molto ma che secondo Wordsworth aveva uno stile vecchio e artificiale, poco adatto ad esprimere i veri pensieri e sentimenti di un uomo. «Southey e Turdsworth, quei mascalzoni rinnegati», si sfogava amaro il poeta.