varie, 29 settembre 2009
GUADAGNARE CON YOUTUBE
YouTube è una società a responsabilità limitata fondata nel 2005 da Steve Chen, Chad Hurley e Jawed Karim, al tempo impiegati di Paypal, la società di eBay che si occupa di gestire i pagamenti delle aste online. Il quartier generale della compagnia è a San Bruno, in California. Attualmente il sito è di proprieta di Google, che lo ha acquistato il 10 ottobre 2006 pagandolo 1,65 miliardi di dollari in azioni proprie. I tre fondatori continuano ad occupare posizioni rilevanti: Chad Hurley è amministratore delegato, Steve Chen responsabile tecnologico e Jawed Karim principale advisor tecnico della compagnia.
Come molte start-up informatiche, anche YouTube è stata finanziata tramite venture capital. L’investimento iniziale di 11,5 milioni di dollari fu fatto dalla Sequoia Capital di Donald Valentine fra il novembre 2005 e l’aprile 2006. Al tempo il quartier generale della compagnia era situato fra una pizzeria e un ristorante giapponese a San Mateo, in California.
Il dominio web www.youtube.com è stato attivato il 15 febbraio 2005 e il sito è stato sviluppato nei due mesi successivi. Il primo video caricato, Io allo zoo, è online dal 23 aprile 2005 e mostra una gita di Jawed Karim allo zoo di San Diego.
Il video con il maggior numero di visualizzazioni è Evolution of dance, di Judson Laipply: è stato cliccato più di 126 milioni di volte.
Secondo una ricerca pubblicata nel marzo 2009 dalla società di marketing online comScore, YouTube è il più grande portale di video online del mondo, con una quota di mercato del 43%, una media di più di 100 milioni di visitatori unici mensili e sei miliardi di video visti nel solo gennaio 2009. stimato che ogni minuto vengano caricate sul sito 15 ore di materiale video.
YouTube è il sito internet più visitato al mondo dopo Google, Yahoo! e Facebook.
Dati i suoi altissimi livelli di traffico, il flusso di dati video e il numero di pagine viste, Alexa Internet (la società di statistiche online di Amazon.com) ha calcolato che nel 2009 il sito sia costato quasi 700 milioni di dollari, di cui 300 dedicati al pagamento delle connessioni internet e della gestione dei server. Nella prima metà del 2009 il sito ha generato il 42% del traffico globale su internet e ha fatturato circa 240 milioni di dollari (cifra ancora insufficiente a coprire i suoi costi).
Nel 2007 YouTube ha consumato tutta la banda impegnata dall’intera internet nel 2000. Nel marzo 2008 i costi di impiego della rete hanno raggiunto una media di 1 milione di dollari al giorno.
Come fa YouTube a generare ricavi? Il modello di affari del portale si basa sulla pubblicità online, lanciata sul sito nel marzo 2006. Nell’aprile dello stesso anno YouTube ha iniziato ad usare AdSense, il servizio di banner pubblicitari offerto da Google, con il quale è possibile pubblicare annunci promozionali sul proprio sito, guadagnando in base al numero di visite della pagina o ai click sugli annunci. Un servizio di statistiche integrato rileva i dati relativi al traffico online, e i ricavi vengono monetizzati ogni 1000 visite della pagina. Il credito così ottenuto viene caricato su un conto Paypal automaticamente (e gratuitamente) attivato nel momento in cui ci si abbona ad AdSense. Il servizio consente anche di personalizzare il banner scegliendone forma, dimensione, colori e contenuti, così da poterlo adattare al meglio alle pagine web che lo contengono.
A partire dal maggio 2007 al programma AdSense è stato affiancato lo YouTube Partnership Program (YPP), tramite il quale la compagnia ha invitato gli utenti di maggior successo (quelli i cui video sono più visti) a diventare partner del sito. Questo status esclusivo, in precedenza offerto solo a provider commerciali, permette ai videomakers di trarre guadagni dalle pubblicità poste accanto (o dentro) ai propri video, condividendo con il sito parte dei ricavi pubblicitari. Questa forma di pubblicità è detta revenue sharing.
Ecco come funziona l’YPP: un algoritmo individua, scegliendo tra i più visti, i video più adatti ad essere monetizzati. Su questi filmati viene effettuato un controllo di conformità ai termini di servizio stabiliti da YouTube (video originali e autoprodotti, non offensivi ecc.). Tramite un messaggio email gli utenti vengono avvisati della possibilità di condividere parte degli incassi pubblicitari con il sito, e possono decidere se accettare o meno di partecipare al programma. Unico requisito, avere un profilo AdSense.
Jimmy0010 è stato il primo blogger inglese a trarre vantaggio da questo servizio.
Lauren Luke, ventisettenne ragazza-madre di South Shields, vicino Newcastle, è diventata una star di YouTube. Lauren ha venduto cosmetici su eBay fino al giorno in cui, per farsi un po’ di pubblicità, ha deciso di aprire un canale sul portale video: nei suoi filmati si riprendeva con la webcam mentre si truccava, spiegando gli effetti che si possono ottenere con il giusto mix dei vari prodotti. Quella serie di lezioni di trucco (la cui produzione è costata zero sterline) è diventata un successo e i video del suo canale, Panacea81, sono stati visti 50 milioni di volte in 70 paesi del mondo. Il suo successo è stato tale che la catena di distribuzione di cosmetici Sephora ha deciso di commercializzare in esclusiva una linea di prodotti con il marchio By Lauren Luke.
E in Italia abbiamo Clio Zammatteo, con il suo canale ClioMakeUp (grande successo: 3.500.000 visite e un libro appena pubblicato da Rizzoli).
Le lezioni online (in inglese, tutorials) vanno forte su moltissimi argomenti. Non esiste settore che non offra opportunità: dal marketing al pianoforte, dall’inglese all’ukulele, tantissimi i casi di persone che hanno messo a frutto la propria passione, diventando veri e propri fenomeni del web. Come Luciano, fotografo di Ferrara, che ha caricato in rete le sue (cliccatissime) lezioni per ritoccare le immagini con Photoshop, o Milleaccendini, con i suoi trucchi di magia. Immancabili le lezioni di cucina: il canale più gettonato è La Cucina di Mimmo.
Il sito ha completamente rivoluzionato il concetto di marketing management. Pensiamo a Zooppa, azienda veneta che mette in contatto i creativi della rete e le aziende che vogliono produrre spot adatti a internet. La creatività è sollecitata da un concorso a tema che Zooppa lancia online periodicamente, per lasciarlo alla libera interpretazione di chi voglia proporre un’idea. Alla fine, l’azienda sponsor sceglie quella più creativa e la ripaga con un premio. La comunità di Zooppa ha ormai superato i 40mila creatori iscritti.
YouTube è anche uno strumento di promozione musicale. Uno dei tanti esempi è quello degli OK Go, band britannica che ha scalato le classifiche e ottenuto un Mtv video music award per la performance sui tapis-roulant nel video della loro canzone Here It Goes Again. Il clip, realizzato con una normale macchina fotografica digitale, è costato 5 dollari. Ad oggi, è stato visualizzato oltre 48 milioni di volte.
Allo stesso modo è successo per il video di Samuel Ferrari con la canzone YouTube School (100mila visite in poche settimane), o per la Campagna degli abbracci gratis. Il video, accompagnato da una canzone dei Sick Puppies, ha portato notorietà sia alla band che alla campagna, oltre che l’emulazione dell’iniziativa in altre parti del mondo. Il protagonista del video Juan Mann ha ottenuto tale fama, grazie anche all’intervista rilasciata per un programma di news australiana, che è in seguito apparso all’Oprah Winfrey show, il talk-show più seguito della televisione americana.
Oggi YouTube integra tutti i video musicali con dei link posti all’inizio del filmato, che permettono di acquistare online i brani che ne compongono la colonna sonora. E queste forme di spinta all’acquisto sembrano funzionare: il matrimonio di Jill Peterson e Kevin Heinz ne è la riprova. Il video, che ha fatto più di dieci milioni di views in pochi giorni, ha riportato Forever di Chris Brown in tutte le classifiche di vendita online, da quelle di Amazon a quelle di iTunes, oltre un anno dopo l’uscita del brano. Questo ha permesso a Youtube di incassare una piccola parte del prezzo pagato dagli utenti per l’acquisto della canzone, e a Jill e Kevin di vedere lievitare il credito del loro conto AdSense.
Non esiste un manuale del successo su YouTube: per pochi utenti che sfondano, in milioni rimangono anonimi. Un antropologo della Kansas State University, Michael Wesch, ha provato a studiare il fenomeno. Anche lui ha realizzato un video, un’animazione per insegnare come il web abbia cambiato la scrittura. L’ha messo su YouTube e, senza alcuna promozione, ne ha visto crescere la diffusione fino a raggiungere 10 milioni di visualizzazioni. Wesch: «La dinamica è chiara: il filmato è piaciuto a qualche blogger che lo ha passato agli amici, che a loro volta lo hanno fatto notare ad altri amici ancora. Il passaparola ha preso velocità e la crescita è diventata esponenziale. Questo fenomeno, noto come diffusione virale, risponde alla logica della rete internet, che non è un deposito di contenuti, ma uno strumento per le persone che si esprimono e si connettono, si riconoscono e promuovono nella loro cerchia quello che apprezzano. Ciò che hanno in comune questi protagonisti del web è un’idea originale, ingegnosa e credibile».