Andrea Selva, la Repubblica, 29/9/09, 29 settembre 2009
UNA TESSERA AL POSTO DEL POLLICE NIENTE RISCHI, L’AUTOSTOP SICURO
TRENTO - Per diminuire il traffico, l´inquinamento e i problemi di parcheggio ecco una soluzione vecchia come i trasporti: l´autostop. Sai che novità, ma il sistema in via di sperimentazione in provincia di Trento si allontana dall´idea romantica di passaggi gratis, con l´incertezza sui tempi di attesa e l´incubo di incontri pericolosi: si chiama Jungo ed è in sostanza un autostop "certificato". Invece di alzare il pollice per fermare un´auto si esibisce un tesserino sperando che passi un automobilista associato. Poi - saliti a bordo - si manda un sms alla centrale che saprà in tempo reale il nome del passeggero e dell´autista. Un tentativo, assieme al car-sharing che sta prendendo piede in varie città, di risolvere almeno in parte i drammi della mobilità urbana.
Il sogno di Enrico Gorini - avvocato riminese di 46 anni, l´inventore di Jungo, uno che immagina le strade con il traffico dimezzato battute solo da automobilisti e autostoppisti certificati - è ancora lontano, ma sulla collina di Trento, lungo una rotta frequentata soprattutto da studenti che dalla città raggiungono l´università, qualcosa si è mosso: 260 associati, cartelloni informativi installati a lato della strada e dalla primavera del 2008 mai un incontro spiacevole, un incidente o un infortunio. Così l´idea è quella di estendere Jungo su altri percorsi provinciali, con un numero telefonico della Provincia autonoma a cui denunciare eventuali fatti spiacevoli sapendo - per maggiore garanzia - che per ottenere una tesserina bisogna avere la fedina penale immacolata.
I tempi d´attesa - c´era da aspettarselo - sono tutti a favore delle donne: 5 minuti appena quando è lei a mostrare la tessera, con risultati da primato (brevissimi) per qualche giovane che ha partecipato all´esperimento, mentre gli uomini attendono almeno il doppio con qualche problema in più per chi ha i capelli lunghi o la pelle scura. Durante la sperimentazione, soprattutto all´inizio, magari in un giorno di pioggia, c´è stato anche chi si è dovuto rassegnare e ha raggiunto a piedi la facoltà universitaria. «In realtà con l´aumento dei soci diminuisce l´attesa» spiega Gorini, che gira l´Italia cercando terreno fertile per la sua creatura.
Non è solo una questione di traffico e inquinamento. Si può aderire a Jungo anche per risparmiare. Nel progetto dell´ideatore infatti c´è un capitolo riservato ai soldi: la quota annuale è di 20 euro, ma poi gli automobilisti possono dividere il costo del trasporto con i cosiddetti «Jungonauti». Le tariffe sono solo consigliate perché poi - all´atto pratico - quasi nessuno mette mano al portafogli, almeno sulle tratte più brevi: 20 centesimi per il diritto al trasporto e poi 10 centesimi al chilometro, tariffa non esattamente economica quando il viaggio si allunga. Sul sito di Jungo ci sono le facce dei primi Jungonauti: giovani, signori di mezza età, maschi e femmine, italiani e stranieri, con il denominatore comune di essere tutti un po´ sognatori. Ma c´è anche il car-sharing, cioè l´auto in affitto, condivisa da più utenti o famiglie, sistema pensato per automobilisti a bassa percorrenza: 5-10mila chilometri l´anno. Partirà un esperimento sempre a Trento, imitando altre città che già l´hanno avviato da tempo. Ora il car-sharing sbarca anche a Savona (in collaborazione con Legambiente) e a Roma, dove l´obiettivo è di arrivare a 200 automobili da usare con una card prepagata.