Andrea Nativi, il Giornale 26/09/2009, 26 settembre 2009
LE BOMBE, QUANTE E DOVE: L’ILLUSIONE DEL «DISARMO»
bello sperarlo, non realistico crederci. Perché chi ha la bomba non è disposto a rinunciarci ed è ben lieto di restringere l’accesso al club atomico da parte di qualunque altro Paese, preservando così il valore delle armi che possiede. Oggi hanno armi atomiche i 5 grandi (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna), nonché Pakistan, India, Israele, Corea del Nord. Il Sudafrica era arrivato a produrre una bomba, ma vi ha rinunciato. L’Iran invece sta compiendo uno sforzo industriale, economico, tecnologico immenso per arrivare a realizzare armidi questo tipo,magli ci vorrà almeno ancora un lustro. Il presidente Barack Obama forse spera davvero che in un futuro remoto ci sarà un mondo senza bombeatomiche.Ma la storia insegna che quando un’arma è stata inventata e utilizzata, non può più essere «disinventata». La nuova risoluzione dell’Onu è in realtà uno strumento di non proliferazione, lo scopo reale è quello di aumentare la pressione su chi non ha la bomba affinché rinuncia procurarsela, pena una azione punitiva un po’ più rapida da parte del Consiglio di sicurezza. Poco più che acqua fresca. Quanto al disarmo... attualmente le due superpotenze, Stati Uniti e Russia, stanno procedendo a una riduzione dei rispettivi arsenali sulla base del Trattato di Mosca del 2002 (voluto da Bush), che impone di ridurre il numero delle testate strategiche pronte all’impiego tra 1.700 e 2.200 entro novembre 2012.Dopo di ché sarà possibile decidere ulteriori tagli, unilateralmente. Le nuove discussioni che Obama ha intavolato con Mosca mirano invece a una riduzione simmetrica. Forse si riuscirà a scendere a quota 1.000. Ma Mosca è riluttante. Il perché è semplice. Mantenere un deterrente nucleare credibile è costoso,ma non così costoso come costruire un grande strumento militare convenzionale. Mosca può permettersi le atomiche e i missili perrecapitarle.Non può competere nel campo convenzionale. Per questo non rinuncerà mai alle bombe. Non solo, gli Usa stanno realizzando un articolato scudo anti missile, sempre più efficace. Per avere la certezza di poterlo superare Mosca ha bisogno di un numero di missili e bombe sufficiente per saturarlo. Ancora, le armi convenzionali americane sono così perfezionate dapoterreplicare gli effetti distruttivi delle bombe atomiche con altri mezzi. Nessuno possiede niente di simile. Gli Usa attualmente hanno fino a 1.747 testate operative (altre migliaia nei depositi) montate su 336 missili imbarcati su 14 grandi sottomarini nucleari. A queste si aggiungono fino a 800 testate montate su 450 missili basati a terra. Ci sono poi 70 bombardieri strategici armabili con bombe atomiche. Queste sono le armi dell’apocalisse, le armi strategiche, la cui potenza parte da 20 chilotoni (equivalenti a 20mila tonnellate di tritolo) per arrivare a 475 chilotoni. Queste ultime sono quasi 25 volte più potenti delle bombe lanciate nel 1945 sul Giappone. Ci sono poi bombe atomiche «tattiche», meno potenti, non limitate dai trattati, affidate ai cacciabombardieri. Alcune di queste sono in Europa, anche in Italia. La Russia ha circa 4.100 testate strategiche, distribuite tra520 missili basati a terra, 192 missili imbarcati su 12 sottomarini, e 78 bombardieri armati con missili da crociera. A queste si aggiungono le atomiche tattiche e quelle nei depositi. I missili russi più vecchi sono meno precisi e quindi le testate sono più potenti. Alcune arrivano a 750 chilotoni. Ma qualche anno fa c’erano bombe mostruose, da 24 megatoni (24 milioni di tonnellate di tritolo). La Cina è ancora tecnologicamente arretrata in campo nucleare ed ha pochi missili con portata intercontinentale basati a terra (due dozzine) e 2-3 battelli nucleari con 36 missili, oltre a missili terrestri con gittata inferiore. Il numero complessivo delle testate è superiore a 400. La Gran Bretagna ha 4 sottomarini nucleari che potrebbero portare in tutto 64 missili e 192 testate, ma l’arsenale in servizio è ridotto a 160. Quello francese è più articolato: comprende 4 sottomarini, con in tutto 54 missili e fino a 320 testate emissili a breve raggio a testata nucleare trasportati da cacciabombardieri basati a terra e su portaerei. Israele dovrebbe avere tra 200 e 400 testate, montate su 150 missili balistici basati a terra, cacciabombardieri e forse missili da crociera lanciabili da sottomarini. L’India ha probabilmente oltre 50 testate, per ora montate su missili basati a terra e sganciate da cacciabombardieri, in futuro lanciate anche da sottomarini. Il Pakistan si affida ai soli missili balistici e ha fino a 70 testate. Entrambi i Paesi asiatici stanno costruendo nuove armi nucleari. Si suppone infine che la Corea del Nord abbia tra 6 e 12 armi nucleari, lanciate da missili balistici. E a dispetto di Obama, quando l’Iran sarà vicino alla bomba, la corsa all’atomica contagerà i Paesi musulmani che temono più le armi di Teheran che quelle di Israele.