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 2009  settembre 28 Lunedì calendario

LE STORIE/LETTERE


L’OPERAIO
"Licenziato e senza nessun aiuto perché la tv non parla di queste cose?"
Sono un operaio dell´Ancione, un produttore di asfalto della provincia di Ragusa. Sono stato licenziato a febbraio 2009 per riduzione di personale. Ho dovuto lavorare anche nel periodo di preavviso fino allo scorso 2 maggio 2009. Oggi è il 24 settembre e aspetto ancora l´indennità di mobilità da parte dell´Inps: mi hanno spiegato che è tutto bloccato perché l´Assessorato al Lavoro della Regione Sicilia, che deve trasmettere le delibere di iscrizione nelle liste di mobilità, è «oberato» di lavoro. Mi chiedo quanto dovrò ancora aspettare per ricevere qualcosa. Ma non si era detto che tutte le procedure per gli ammortizzatori sociali venivano accelerate? Perché nei salotti televisivi nessuno parla di queste cose?

L’INGEGNERE
"Sono tornato nella mia Sicilia ma il sogno è durato pochi mesi"
Sono un ingegnere informatico, vecchio ordinamento, subito dopo la laurea (3 anni fa) sono stato costretto ad emigrare prima a Milano e poi a Roma (vista l´impossibilità di trovare lavoro in Sicilia). A gennaio 2009 una piccola società ragusana mi ha contattato per un colloquio. Sono stato molto felice di tornare nella mia terra quando, dopo aver incontrato i responsabili dell´azienda, sono stato assunto a tempo indeterminato. Però quasi subito mi sono accorto che qualcosa non andava: ho notato un grande sperpero di soldi. E a giugno è arrivata la sorpresa. Il titolare ci ha quasi costretto a firmare una bella lettera di dimissioni lasciando disoccupati me e altri tre colleghi. Temo che in questa operazione siano stati bruciati fondi regionali o europei. E io aspetto ancora lo stipendio di giugno.

LO STAGISTA
"Io, dipendente a costo zero senza diritti e senza garanzie"
PROFESSIONE stagista. Sento parlare solo di persone che perdono l´impiego. Oppure di persone che beneficiano di un sostegno, magari di modesto importo. Ma tutti quelli che non sono mai entrati veramente nel mercato del lavoro? Sono veri e propri fantasmi per tutti. E non parlo solo di interinali, co.co.pro. o contratti a tempo determinato. Mi riferisco agli stagisti: il nuovo fenomeno di approvvigionamento della forza lavoro a costo zero. Allo stesso tempo, però, anche i diritti sono zero. E di questo, purtroppo, nessuno sembra accorgersi. Si passa da uno stage all´altro, a volte anche di durata annuale, senza essere riconfermati. la categoria dei più sfruttati e che non possono contare su alcuna forma di garanzia. L´unico ammortizzatore sociale? Mamma e papà.

L’IMPIEGATO
"L´agenzia del lavoro non mi vuole e la banca mi sta pignorando la casa"
Ho lavorato a Roma da febbraio 2003 a giugno 2009 presso Italia Lavoro spa: l´agenzia del ministero del Lavoro. Nell´arco di sei anni mi hanno fatto sei contratti continuativi. A giugno però il mio rapporto non è stato più rinnovato. La stessa situazione ha riguardato altri colleghi in servizio da tempo e che erano assunti con contratti annuali come nel mio caso. Ora mi trovo ad affrontare una situazione particolarmente complicata. A causa della crisi e dei miei 43 anni non riesco a trovare un´occupazione. Inoltre la banca sta pignorando la casa. Ho moglie e figlio piccolo a carico. In tutto questo non posso contare sul sostegno di alcun tipo di ammortizzatore sociale. Vorrei sapere dov´è lo Stato. Aiutatemi.

L’INSEGNANTE
"Addio anche ai piccoli progetti la vita da precario non lo consente"
HO trent´ANNI e faccio l´insegnante. Mi sono laureato in lettere con 110 e lode. Dopo l´università ho conseguito anche un master. Ho iniziato a lavorare con organizzazioni non governative straniere e ho alle spalle anche qualche piccola esperienza giornalistica. Poi ho iniziato a fare il docente: sono stato per due anni in una scuola media. Un lavoro che mi piace. Ho un buon punteggio in graduatoria e le qualifiche richieste. Così mi illudo e insieme alla mia ragazza iniziamo a fare qualche progetto. Ovviamente progetti piccoli, quasi modesti: un´automobile usata, una breve vacanza. Con i tagli all´istruzione che mi hanno riguardato in prima persona, i ministri Tremonti e Gelmini se li sono ripresi. Per loro rappresentano soltanto un piccolo risparmio, ma non sapranno mai quanto valevano per me.

L’IMPRENDITORE
"Ho dovuto chiudere la mia azienda ora sto pensando di emigrare"
AVEVO una piccola ditta di informatica. Si occupava di progettazione e sviluppo di software e hardware. Ho sperimentato sulla mia pelle cosa significhi la recessione. Sono stato costretto a chiudere l´impresa per mancanza di ordini e commesse: non c´era lavoro. Ho comunque deciso di continuare come autonomo fino a tutto l´anno scorso. Ma da allora non c´è stato più nulla. Nessun cliente, nessun lavoro, nessun guadagno, nessun ammortizzatore. Solo i risparmi di una vita ci consentono di tirare avanti. una vita di sacrifici. Dobbiamo stare attenti a tutte le spese. La mia famiglia è monoreddito, praticamente tre persone a carico. E sono senza più alcuna prospettiva di lavoro a 52 anni. A questo punto sto pensando di emigrare.