Enrico Franceschini, la Repubblica 28/09/2009, 28 settembre 2009
AMANTI E FIGLI SEGRETI ECCO LA TRIBU’ DI FIDEL IL "GRANDE SEDUTTORE"
Il bello della rivoluzione era "Che" Guevara ma lui era ritenuto un latin-lover
Almeno quattro gli "illegittimi" oltre alla famosa dissidente Alina Fernandez
LONDRA
dal nostro corrispondente
Fidel. Quanti uomini possono essere evocati, senza possibilità di equivoco, con una sola parola, con il solo nome di battesimo? Per Fidel Alejandro Castro Ruz, nato a Biran il 13 agosto 1926, ciò è possibile: quel nome entrato nella storia evoca, nel bene e nel male, il rivoluzionario, il comandante, l´inventore del castrismo, il presidente, l´amico di Gabriel Garcia Marquez, il dittatore. Un nuovo libro pubblicato negli Stati Uniti rivela ora un´altra etichetta da appiccicare al nome di Fidel, meno nota o per molti addirittura sconosciuta, specie a Cuba: quella del latin-lover. Del donnaiolo. Del seduttore impenitente. Il "bello" della rivoluzione cubana era un altro, Ernesto "Che" Guevara, per il cui romantico profilo spasimarono - e spasimano - donne di ogni età, condizione, idee politiche, anche lontane dalle sue; ma a quanto pare, mentre il "Che" non approfittò mai del suo look da rubacuori in uniforme mimetica, fu Fidel a estendere le sue conquiste alla camera da letto.
Nel 1993, quando lo intervistò per l´edizione americana della rivista Vanity Fair, la giornalista americana Ann Louise Bardach chiese a Castro quanti figli avesse avuto. Fidel sorrise e rispose: «Quasi una tribù». Non era un modo di dire. In "Without Fidel" (Senza Fidel), il nuovo libro a cui ha dedicato anni di ricerche, la Bardach, oggi membro del Cuba Study Group del Brookings Institution, una delle più prestigiose think-tank degli Usa, rivela che il leader cubano ebbe almeno undici figli da sette donne differenti, senza contare tutte le relazioni occasionali o clandestine che non lo hanno reso padre.
Ora 83enne, dal 2006 affetto da una malattia che lo ha quasi ucciso e dallo scorso anno formalmente rimpiazzato dal fratello minore Raul come presidente, Fidel rivela ancora sprazzi dell´aspetto che ne fecero un dongiovanni della rivoluzione, pur senza essere mai diventato un´icona da t-shirt come il "Che".
Racconti e testimonianze sulle sue avventure con le donne circolavano da decenni, concentrati in particolare sull´esuberanza sessuale con cui il giovane comandante festeggiò la vittoria nel 1959, ma anche riguardo a viaggi compiuti in precedenza con varie destinazioni, inclusi gli Stati Uniti. Le sue biografie ufficiali indicano che ebbe un figlio, Fidelito, nato nel 1949 dalla prima moglie Myrta Diaz-Balart; e altri cinque, tutti maschi, nati tra il 1962 e il 1974 dalla relazione con Dalia Soto del Valle, una compagna che si dice abbia segretamente sposato nel 1980.
Ma il libro afferma che ci furono molte altre donne e svariati bambini. Nel 1955, secondo l´anticipazione pubblicata ieri a Londra dal Sunday Telegraph, Fidel celebrò con una "ribalda baldoria" il rilascio dal carcere. Tre donne diverse diedero al mondo suoi figli l´anno seguente. Una era già nota: Natalia Revuelta, un´aristocratica che diventò una tenace sostenitrice della rivoluzione e che gli diede una figlia, Alina Fernandez, anche lei, diventata grande, autrice di un libro su Castro. Le ricerche della Bardach rivelano poi l´esistenza di un´altra figlia illegittima, Panchita Pupo, nata nel 1956, la cui madre rimane non identificata; e di Jorge Angel, nato da Maria Laborde, un´ammiratrice che Fidel incontrò appena liberato dal carcere. Il libro nomina un altro figlio di Castro, chiamato Ciro: anche il nome di sua madre è ancora segreto, ma si sa che lui vive in un sobborgo dell´Avana dove tutti ignorano la sua provenienza. Se sono vere le rivelazioni fatte all´inizio di quest´anno da un dissidente cubano secondo cui Fidel ha avuto un ulteriore figlio illegittimo nel 1970, il conto totale sarebbe appunto di undici figli da sette donne - come minimo accertato, fino a questo punto.
Una cosa sembra certa, osserva l´autrice di "Without Fidel": Castro può avere avuto figli legittimi e no, da donne differenti, ma ha cercato di dare a tutti lo stesso insegnamento, ossia di non vantare il loro retroterra familiare privilegiato e farsi vedere raramente in pubblico. Il primogenito Fidelito è quello che ha ricevuto maggior prominenza, ma quando combinò dei guai dirigendo il programma energetico cubano fu costretto a dimettersi per ordine del padre. «E´ stato licenziato per incompetenza», disse Fidel. «Qui a Cuba non abbiamo una monarchia». Molti cubani su quest´ultimo punto non sarebbero d´accordo, ma almeno con i figli Fidel ha cercato di essere democratico.
Il libro della Bardach riporta anche come l´orgoglio di Fidel gli fu quasi fatale, quando il presidente, nel pieno della malattia, rifiutò l´intervento chirurgico che gli era stato raccomandato dai medici, una colostomia, preferendo sottoporsi a un´operazione più rischiosa per non soffrire l´indegnità di vivere con una borsa attaccata al colon. Ma l´operazione fallì, risultando in una pericolosa peritonite, e alla fine non ci fu altra scelta che la colostomia. Quel giorno, al risveglio dall´intervento, scrive l´autrice, «Fidel pianse numerose volte. Si sentiva distrutto».