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 2009  settembre 28 Lunedì calendario

ALCOL NELLE DISCOTECHE, SI POTRA’ BERE UN’ORA IN PIU’


ROMA – Questa volta è stata la velocità. L’alcol, il ballo e lo sballo non dovrebbero c’entrare. Ma l’inci­dente di Tivoli è l’ennesima confer­ma che il sabato sera resta sempre il momento più pericoloso sulle stra­de italiane, specie per i giovani. Dal­l’inizio dell’anno – secondo i dati dell’Asaps, l’Associazione amici del­la polizia stradale – nei fine setti­mana ci sono stati 35.134 mila inci­denti con 942 morti. Una volta su tre la vittima aveva meno di 30 an­ni. vero, rispetto allo stesso perio­do dell’anno scorso il numero dei morti è diminuito di parecchio, del 18,9 per cento. Ma questo parziale ri­sultato positivo non può bastare, le cifre sono sempre impressionanti. E sulle stragi del sabato sera il gover­no sta studiando nuove misure.

Il nodo è sempre quello, l’orario di chiusura delle discoteche e quel­lo dello stop per la vendita di alcoli­ci. Oggi nelle discoteche si smette di bere alle due, mentre non ci sono limiti per tutti gli altri locali. Più vol­te la Lega ha cercato di spostare in avanti quell’orario, sostenendo che fermare la vendita di alcol alle due non riduce gli incidenti e punisce in­giustamente un settore che dà lavo­ro a tante persone. L’ultimo tentati­vo è della settimana scorsa, con un emendamento alla legge comunita­ria poi ritirato all’ultimo momento.

Adesso la maggioranza ha trova­to un nuovo compromesso che pre­sto potrebbe diventare legge. I pun­ti li spiega Carlo Giovanardi, il sotto­segretario alla presidenza del consi­glio con delega alla Famiglia, che di questo argomento si occupa da an­ni. Lo stop alla vendita di alcolici scatterà non più alle due ma alle tre. Solo che non sarà valido esclusiva­mente per le discoteche ma per tutti i locali aperti al pubblico, compresi bar e pub. Dalle tre in poi, nelle di­scoteche, sarà abbassato il volume della musica e il livello delle luci in pista per consentire un’uscita «mor­bida ». Alle quattro i locali da ballo saranno tenuti a chiudere e fino alle dieci del mattino non sarà consenti­to nessun tipo di apertura: una di­vieto tagliato su misura per gli after hour , gli eventi organizzati per tira­re fino all’alba e anche più. «Con la Lega – spiega Giovanardi – abbia­mo chiuso questo accordo nei gior­ni scorsi subito dopo il ritiro di quel­l’emendamento alla legge comunita­ria. Nella maggioranza e nel gover­no siamo tutti d’accordo, procedere­mo in tempi molto stretti». Che co­sa vuol dire tempi molto stretti? Di­pende dalla strada che sceglierà il governo. Le nuove norme potrebbe­ro essere inserite in un nuovo dise­gno di legge che dovrebbe passare prima in consiglio dei ministri per poi cominciare il lungo viaggio nel­la aule del Parlamento. Oppure, e questa sembra il percorso più proba­bile e più veloce, la mini riforma po­trebbe essere trasformata in un emendamento del governo da inse­rire nel disegno di legge sulla sicu­rezza stradale già all’esame del Sena­to, quello che abbassa a zero il limi­te di alcol nel sangue per i neopaten­tati.

Ma naturalmente non è solo l’al­col a fare morti sulle strade. «A che velocità viaggiava la Ferrari di Tivo­li? » chiede polemicamente Giorda­no Biserni, presidente dell’associa­zione amici della polizia stradale. A suo giudizio il problema sta nella re­cente circolare del ministero dell’In­terno sugli autovelox: «Il sistema ha subito uno smantellamento di fatto, con gli automobilisti che devono es­sere avvertiti dei controlli con i car­telli o addirittura con le auto della polizia in vista».

Sempre secondo l’Asaps è in au­mento il numero dei pirati della stra­da, cioè delle persone che provoca­no un incidente e poi fuggono via. Dall’inizio dell’anno gli episodi se­gnalati sono stati 344, con una cre­scita del 58 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. I morti so­no stati 70, i feriti 437. Quattro volte su cinque, nel 77 per cento dei casi, il pirata è stato poi identificato.