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 2009  settembre 28 Lunedì calendario

DAI RAYBAN AI BACI I PRODOTTI CULTO CHE BATTONO IL TEMPO



Cos’hanno in comune Obama, Fracchia, Tom Cruise, Marlyn Monroe e l’omino coi baffi? Apparentemente nulla. Tutti, però, sono o sono stati testimonial volontari o involontari di un prodotto intramontabile. Alcuni sono oggetti dalla carta d’identità un po’ sgualcita che ha già superato il traguardo dei cent’anni, altri sono presenti sulla scena da mezzo secolo, altri ancora hanno appena festeggiato gli "anta". Simboli "cult" che sono diventati parte della vita quotidiana di vip e comuni mortali (i Levi’s 501), hanno creato fenomeni di costume (la Nutella) e hanno conquistato un posto nel vocabolario (il risiko). C’è poi chi, come il profumo Chanel N?5, la poltrona Sacco e la "Moka" della Bialetti, si è persino guadagnato un posto al Museo di Arte Moderna di New York.

Tanta longevità nasconde storie e strategie diverse. C’è chi ha scelto di rimanere fedele alla tradizione, chi ha operato piccoli "lifting" e chi, invece, continua a cambiar pelle. Nessuna sorpresa, per esempio, per i "fedelissimi" dei Baci Perugina che dal 1922 apprezzano il cioccolatino irregolare e tozzo, realizzato (in origine) utilizzando le briciole delle nocciole derivate dalla lavorazione di altri prodotti. Se il cioccolatino è rimasto identico, però, il nome, la confezione e la comunicazione hanno seguito le mode e le tendenze delle diverse epoche. Arricchito di messaggi d’amore e amicizia attraverso i cartigli, si è poi imposto ai giovani grazie alla moderna confezione a tubo e al suo messaggio di forte impatto («tubiamo?»).

Cambiano i gusti, anche in fatto di arredamento, ma la poltrona Sacco è rimasta la stessa su cui cercava invano di sedersi l’impacciato Fracchia impersonato da Paolo Villaggio, a colloquio con il capo. Stesse dimensioni e stessa forma nei 40 anni di vita di un oggetto di design che porta all’esasperazione il concetto di ergonomia e si adatta al corpo umano. E stesso produttore, la Zanotta di Nova Milanese. Gli unici ritocchi sono stati quelli cromatici della veste esterna. invece già arrivata alla sua quarta vita, con quattro diversi proprietari, la classica "Superga 2570", dal 2004 nel portafoglio della piemontese BasicNet. «Dalla metà degli anni ’ 90-racconta l’a.d.Marco Boglione - il modello era cambiato. La struttura era diventata più moderna con la soletta rimovibile. Noi l’abbiamo riportata alle origini, a come è sempre stata dal 1925, con l’odore di gomma ». Anche qui il gioco è sui tessuti: scarpe puntellate di Svarowsky o in pelle di coccodrillo per i più chic o nella versione tricolore indossata da Piero Chiambretti al Festival di Sanremo del 2008.

Ha già 70 anni e non li dimostra il settimanale Topolino. Se il punto fermo è il patto con i lettori che ritrovano i personaggi preferiti, con il passare del tempo il topo detective ha ceduto la palma del più simpatico a Paperinik, l’alter ego supereroe di Paperino. « cambiato il linguaggio, che ha assorbito il ritmo televisivo, così come le sceneggiature, che sono diventate più complesse e attuali- spiega il direttore Valentina De Poli, al timone da due anni- Abbiamo deciso di proseguire il viaggio iniziale accompagnando i lettori in un percorso sulla "topolitana", con linee di colori diversi a seconda dei contenuti».

Nel caso del RisiKo, per esempio, il denominatore comune delle diverse pubblicazioni è "solo" il gioco di strategia: in ogni versione, infatti, cambiano il target di utilizzatori, le regole e l’ambientazione del gioco (dall’antica Roma all’Europa alla vigilia della 1?guerramondiale). Le edizioni, poi, spaziano dalla tradizionale scatola da tavolo, a quella semplice e tascabile, fino alle competizioni online. Ha vinto la sfida del tempo anche la storica Coppa del nonno della Motta. Dal 1952, anno della nascita, ha conservato inalterati vaschetta e ricetta. Distribuita soprattutto dal canale "impulso" – sulle spiagge e nei bar ”, ha volumi di vendita costanti nonostante venga poco pubblicizzata. Acquisita insieme al marchio Motta dalla multinazionale Nestlè, è sopravvissuta all’oblio sulle sue origini: del suo passato resta solo l’anno di nascita. Ma se il tempo ha ingoiato la sua storia, in oltre cinquant’anni la coppa marrone non ha mai perso il suo mercato.