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 2009  settembre 28 Lunedì calendario

Domenico Di Giglio, 47 anni, e Emanuela Pettenò, 43. Marito e moglie, genitori di tre figli di 26, 21 e 17 anni, ex ispettore di polizia penitenziaria lui, guardia giurata lei, vivevano ancora assieme nella casa coniugale di Marghera ma si stavano separando

Domenico Di Giglio, 47 anni, e Emanuela Pettenò, 43. Marito e moglie, genitori di tre figli di 26, 21 e 17 anni, ex ispettore di polizia penitenziaria lui, guardia giurata lei, vivevano ancora assieme nella casa coniugale di Marghera ma si stavano separando. L’altra notte il Giglio, assai depresso per la fine del matrimonio, prese dalla cassaforte la 7.65 della moglie, puntandole la pistola addosso la costrinse a montare sulla sua Citroen, per un po’ guidò lungo la laguna, quindi si fermò in un campo di pannocchie e le sparò un colpo dritto in testa. Subito dopo si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco. La polizia, chiamata dal figlio maggiore che aveva visto il padre mentre trascinava la madre fuori di casa, trovò la Pettenò già cadavere sul sedile del passeggero, e il marito agonizzante al suo fianco. Verso l’una della notte tra sabato 26 e domenica 27 settembre in una strada isolata di Campalto, Venezia.