Fabrizio Dorsi, Lettera Ultime da Babele 17/9/2009, 17 settembre 2009
Da: "Direzione Conservatorio Piacenza" <direzione@conservatorio.piacenza.it> Data: 17 settembre 2009 10:05:18 GMT+02:00 A: "[CG] Ultime da Babele" <ultimedababele@rai
Da: "Direzione Conservatorio Piacenza" <direzione@conservatorio.piacenza.it> Data: 17 settembre 2009 10:05:18 GMT+02:00 A: "[CG] Ultime da Babele" <ultimedababele@rai.it> Oggetto: Puntata 17.9 Egregio dottor Dell’Arti, tutte le volte che riesco a non andare al lavoro troppo presto ascolto la Sua trasmissione, della quale apprezzo sia la scelta degli argomenti, sia la pacatezza e l’equilibrio della conduzione. Questa acquisita confidenza radiofonica mi induce a farLe pervenire una postilla e una precisazione riguardo alla puntata di stamattina. Aggiungerei al novero di coloro che passeranno alla storia per opere diverse da quelle da loro ritenute più importanti Ennio Morricone, autore di molta musica (di scarso rilievo) che si potrebbe definire d’avanguardia e viceversa principe nella composizione di colonne sonore per il cinema. Non concordo però sulla sbrigativa equazione Rossini= conservatore in politica, progressista in musica. In realtà Rossini esordisce impiegando da fuoriclasse un linguaggio che si ritrova già in molti compositori minori poco conosciuti che lo precedono di poco (da Nicolini a Coccia a Pavesi) compie una mirabile sintesi della vocalità che lo precede, ma, quando giunge alle soglie del Romaniticismo, con il Guglielmo Tell, smette di comporre per il teatro (all’età di soli trentasette anni) proprio perché, a differenza di quanto farà Verdi, non sa o non vuole aggiornarsi: a ben guardare si tratta di un conservatore di una coerenza estrema. Ringraziando per la cortese attenzione e rinnovandoLe i complimenti per la trasmissione, La saluto, Fabrizio Dorsi 0523.384345