Raffaele La Capria, Lettera al Foglio 9/9/2009, 9 settembre 2009
Al direttore - Il raccontino che le propongo è stato scritto trent’anni fa, nel 1979, in un libro intitolato ”Fiori giapponesi” pubblicato da Mondadori e oggi ripubblicato da Rizzoli
Al direttore - Il raccontino che le propongo è stato scritto trent’anni fa, nel 1979, in un libro intitolato ”Fiori giapponesi” pubblicato da Mondadori e oggi ripubblicato da Rizzoli. Trent’anni fa, ma lo tiro fuori oggi perché credo sia sempre attuale, segno che in trent’anni nulla è cambiato. Il raccontino si intitola: ”Il nemico di entrambe le parti”. - Tu che piangi sulle rovine della città, dimmi chi la ridusse a tale? - Fu il nemico di ”Entrambe le Parti”. - Non ne ho mai sentito parlare. - E’ il terribile Dio che appare quando tutti, senza saperlo, concorrono allo stesso scopo, e lo scopo è funesto. - Spiegati in modo più chiaro. - Due partiti si formarono nella città, quello dell’Ordine e quello della Rivoluzione. E non ci fu più la pace tra noi. - Ordine e Rivoluzione sono incompatibili infatti, come vuoi che ci fosse la pace? - Ma da noi fu peggio, perché il loro Ordine era incompatibile con l’Ordine, e la loro Rivoluzione era incompatibile con la Rivoluzione. - Adesso capisco ancor meno. - Gli uomini del primo partito, quello dell’Ordine sapevano che la loro ragione da lungo tempo era stata liquidata, eppure continuavano a praticarla ostinatamente ogni giorno per profitto e inveterata abitudine. La contraddizione aveva prodotto coscienze infelici e divise che dicevano reale ciò che era solo immaginario, e credevano che la loro norma fosse La Norma, la loro legge La Legge . - Essi dunque vivevano tale contraddizione? - Erano obbligati a farlo. Ridotti in un vicolo cieco non potevano uscirne. - E gli altri? - Gli altri si rivoltarono contro la ragione e i primi in nome della Rivoluzione, ma sapevano che la loro Rivoluzione da lungo tempo era stata liquidata, eppure continuavano a praticarla ostinatamente ogni giorno con azioni insensate e feroci per alimentare la vana speranza di un cambiamento. La contraddizione aveva prodotto anche tra loro coscienze infelici e divise, che dicevano possibile ciò che era solo preteso, e chiamavano Giustizia la loro violenza, Uguaglianza il loro abuso. - Anch’essi dunque vivevano tale contraddizione? - Erano obbligati a farlo. Ridotti in un vicolo cieco non potevano uscirne. - E fu allora che la città andò in rovina? - Fu allora. Perché due contraddizioni vissute fino in fondo, due rimozioni mai superate, produssero due follie diverse e contrarie, decise a distruggersi. Quando le due follie senza uscita scontrandosi si fusero in un solo mortale viluppo, apparve il Dio terribile che è detto ”Il Nemico di Entrambe le Parti”. E dove era la città non rimase altro che il cielo e la terra. Raffaele La Capria Un Dio terzista o opportunista.