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 2009  settembre 27 Domenica calendario

Si parla spesso di «convergenza» dei media, ma è solo della settimana scorsa una novità che promette di fondere la tivù con la stampa e di salvare i giornali che soffrono nell’era digitale: un sistema di videoannunci su carta che si chiama appunto video in print advertising

Si parla spesso di «convergenza» dei media, ma è solo della settimana scorsa una novità che promette di fondere la tivù con la stampa e di salvare i giornali che soffrono nell’era digitale: un sistema di videoannunci su carta che si chiama appunto video in print advertising. L’esordio, uno spot della Pepsi Max girato dalla Cbs, è avvenuto sulle pagine del periodico americano Entertainment Weekly. Se piacerà al pubblico, cambierà il modo di fare giornali: il nuovo sistema permette di vedere video sfogliando il giornale di carta grazie a un chip con un piccolo schermo applicato sulla pagina che può riprodurre fino a 40 minuti di filmati e batteria ricaricabile tramite una minuscola connessione Usb. Promette di rivoluzionare non solo la pubblicità, ma anche il giornalismo multimediale del futuro, in cui si intrecciano giornalismo della carta stampata e giornalismo televisivo: un’inchiesta o un’intervista scritta può essere corredata di clip video, proprio come sul Web. Ovvio, si tratta ancora di un prototipo e va migliorato: per esempio l’inserto, di cartoncino spesso per poter ospitare il microchip della californiana Americhip, rende la rivista troppo spessa e poco maneggevole. Per non parlare dei costi di stampa dello spot: pare si aggirino intorno a 20 dollari per ogni numero della rivista. Se li accolla tutti l’investitore pubblicitario? E, sebbene il piccolo monitor lcd non sia «usa e getta» e i lettori possano registrarci sopra altri video, c’è chi sostiene che la convergenza multimediale sia propria del Web e non abbia senso portarla sulla ben più costosa e poco ecologica carta. Staremo a vedere. www.lastampa.it/masera