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 2009  ottobre 01 Giovedì calendario

Cinico, caustico, ipocondriaco, loquace, sentenzioso, aspro: Woody Allen ha scelto (da un copione di trent’anni fa scritto per Zero Mostel) un personaggio magnifico per il suo nuovo film ’Basta che funzioni’, con il quale è tornato a girare a Manhattan dopo le fughe a Londra e Barcellona

Cinico, caustico, ipocondriaco, loquace, sentenzioso, aspro: Woody Allen ha scelto (da un copione di trent’anni fa scritto per Zero Mostel) un personaggio magnifico per il suo nuovo film ’Basta che funzioni’, con il quale è tornato a girare a Manhattan dopo le fughe a Londra e Barcellona. un sessantenne solo, scorbutico: "Non sono un tipo simpatico, io. La simpatia non è mai stata tra le mie priorità". Docente universitario di Fisica, quasi Premio Nobel, una volta in pensione insegna ai bambini a giocare a scacchi: "Suo figlio, signora, è un imbecille". intransigente: "Se devo mangiare cinque porzioni di frutta o verdura al giorno, non voglio vivere". Se vede una ragazza tutta elegante, è tagliente: "Ti prepari a entrare in una clinica per aborti?". Come Calvero-Chaplin in ’Luci della ribalta’, il protagonista ospita in casa una senzatetto bella arrivata dalla provincia; fa amicizia con lei, nonostante la ragazza sia "stupida oltre ogni immaginazione" e abbia quarant’anni meno di lui; la trova allegra e paziente. La sposa: " passato un anno. Ho raggiunto un delicato equilibrio". Ma arrivano in città prima la madre, poi il padre di lei, arriva un bel giovane che bene accolto corteggia sua moglie. Lui si butta dalla finestra: cade su una signora (di professione medium) che si rompe una gamba e si unisce a lui. A Capodanno si ritrovano tutti insieme: il padre si è scoperto gay e ha un compagno; la madre fa l’artista e vive in ménage à trois con due uomini; la ragazza sta con il coetaneo e lui con la medium. Nessuno è felice salvo i giovani, tutti sono invasi da una forte malinconia-nostalgia, da un senso di vuoto e di futilità. Ma basta che funzioni, e si può tirare avanti.  una commedia tanto disperata che si fatica a capire come possa anche essere divertentissima, vivace, verbosa, accompagnata da musiche saltellanti, appena un poco antiquata ma travolgente. Sarà magari la molteplicità dei desideri umani, il sottile piacere d’assistere ai guai altrui: o il talento acido e meraviglioso di Woody Allen.