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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

E LA SVIZZERA NON E’ PIU’ PARADISO FISCALE


ROMA - La Svizzera è pronta a rinunciare all´etichetta di paradiso fiscale. Il passo più importante la Confederazione elvetica dovrebbe farlo proprio oggi ottenendo di uscire dalla "lista grigia" dell´Ocse, ovvero l´elenco delle nazioni che non hanno raggiunto un numero sufficiente di accordi di collaborazione fiscale a livello mondiale.
«Probabilmente l´ultimo accordo, il dodicesimo, sulla doppia tassazione che ci serve per essere rimossi sarà firmato domani» ha dichiarato in un´intervista il portavoce del ministro delle Finanze, Roland Meier. Intanto ieri ha chiuso una delle intese più importanti: quella con gli Stati Uniti.
Si tratta di una vera rivoluzione considerando che nei cantoni si stima sia custodito il 27% di tutta la ricchezza nascosta nei paradisi fiscali. La Svizzera, anche a causa delle crisi finanziaria, ha subito un pressione crescente perché indebolisse il segreto bancario e collaborasse nelle indagine contro gli evasori fiscali.
Il caso più clamoroso è stato l´accordo extragiudiziale raggiunto con il fisco americano da parte della banca Ubs che, per evitare l´accusa di evasione contro se stessa, ha concesso di rivelare i nomi di 4450 clienti americani (su circa 52 mila) con conti in Svizzera. Successivamente i due governi hanno deciso di rinnovare le regole sul trattamento fiscale dei redditi che transitano da un paese all´altro, firmato ieri a Washington.
Hanno ottenuto risultati analoghi anche altri paesi. Lo conferma la stessa Ocse che ieri in un comunicato ha anticipato che Berna dovrebbe firmare il suo dodicesimo accordo prima della conclusione del G20 di Pittsburgh, a quel punto sarà promossa nella lista bianca già alla fine del mese. Due giorni fa anche l´Austria era uscita dalla "gray list".
L´Ocse non impone solo un numero minimo di trattati firmati, ma anche degli standard così da ottenere una certa uniformità internazionale sulla "doppia imposizione" per le persone fisiche e giuridiche. La Svizzera in queste settimane ha trovato l´intesa anche la Finlandia, la Danimarca e Spagna, ma Berna non ha dichiarato quale sarà il dodicesimo paese.
Grande attesa c´è in Germania dove il numero dei clienti delle banche svizzere è molto alto: «I colloqui sono in corso - ha ammesso Thomas Brueckner dell´agenzia del fisco elvetico - stiamo facendo progressi, comunque ci sono ancora diversi punti, dovremmo rivederci in novembre».