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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

SI CHIAMA MAO COME IL NONNO. ED GIA’ GENERALE DELL’ESERCITO


Ha 39 anni e un’esperienza come cameriere nel lussuoso hotel Shangri-La di Pechino. Eppure è diventato il generale più giovane di sempre a militare tra le fila dell’esercito popolare di liberazione cinese. Forse lo ha aiutato il fatto di essere il nipote del leader comunista Mao Zedong e di chiamarsi come il nonno, Mao Xinyu. L’uomo è l’unico erede maschio adulto rimasto in vita del Grande Timoniere e come racconta il Times di Londra, sarebbe stato promosso nel giugno scorso, senza clamori, da colonnello a generale. Diventando non solo il più giovane soldato di così alto grado, ma anche il primo ufficiale nato dopo il 1970.
In realtà l’esercito non ha confermato, ma il quotidiano Chongqing Evening News ha raccontato che Xinyu si è presentato con le nuove mostrine all’Accademia delle scienze militari quando è intervenuto per tenere un discorso sul pensiero di Mao Zedong, di cui è un illustre esperto.
E dire che la carriera dell’erede, figlio del secondogenito di Mao, non sembrava così promettente. Ha iniziato la vita lavorativa piuttosto tardi, negli anni Ottanta, come cameriere. Poi ha deciso di entrare nell’esercito popolare fondato dal dittatore comunista nel 1949, seguendo l’esempio della madre (anche lei generale) e dello zio (il primogenito di Mao), che fu ucciso durante la guerra di Corea. Il percorso di Mao Jr. è stato invece meno pericoloso. Dopo la gavetta è stato nominato vicedirettore al Centro di ricerca sulla guerra e sulla strategia militare, posizione che ancora conserva. «Non ho mai pensato che sarei riuscito a fare parte dell’esercito - ha commentato in una recente intervista - figurarsi a essere promosso generale. E’ un sogno che diventa realtà».
Il nonno sarebbe stato orgoglioso. Anche lui da giovanissimo, durante la rivoluzione del 1911, prestò servizio nella milizia locale di Hunan, la sua provincia d’origine, e fu lui a organizzare l’esercito di liberazione popolare durante la guerra civile per il controllo del Paese. Una figura carismatica, discussa, molto controversa: uno dei personaggi più importanti del XX secolo che per quasi trent’anni ha guidato la Cina, rendendosi responsabile di repressioni sanguinose e della morte di circa 70 milioni di innocenti. Non c’è da stupirsi quindi se l’elevazione a generale del nipote abbia lasciato non poche perplessità. I critici parlano di nepotismo smaccato, vista anche la totale inesperienza militare del giovane Mao. E visti i precedenti. Sono diventati generali, per esempio, i personaggi più disparati. Come Peng Liyuan, 47 anni, moglie di Xi Jinping, l’attuale vice presidente, da tutti additato come il futuro leader della Cina. O come Wang Tao, star del ping pong, Yang Liwei, il primo uomo cinese ad andare nello spazio, e la cantante Song Zuying, che si è esibita alla cerimonia di chiusura delle ultime olimpiadi.
L’unica consolazione per i detrattori è sapere che Mao Jr. non avrà incarichi operativi e che continuerà con il suo lavoro al centro di ricerca e con la sua attività di consulente politico parlamentare. Per le gesta eroiche toccherà, forse, attendere la prossima generazione. Il neo generale ha due figli (cosa insolita in Cina) e ha già detto di sperare che il maschio segua le sue orme ed entri nell’esercito.