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 2009  settembre 24 Giovedì calendario

L’E MAIL VA IN OPEN - A

prima vista, non ci sarebbe più molto da dire a proposito della posta elettronica. Ma non è così. Soprattutto nelle grandi organizzazioni dove (chi ci lavora lo sa) gestire la massa di email quotidiane assomiglia sempre di più a un secondo lavoro. E mentre per i comuni navigatoril’evoluzione avviene attraverso cambiamenti importanti, ma rari (l’arrivo di Gmail, per esempio), nelle imprese il processo di cambiamento è più costante. Oggi, per esempio, una delle tendenze più chiare è la progressiva affermazione dei software open source, che rosicchiano ogni giorno quote di mercato alle grandi piattaforme proprietarie, come Lotus Notes e soprattutto Microsoft Exchange. L’open source ha in effetti molti vantaggi, a partire dal fatto che il software, nella sua componente base, non costa nulla. Fino a pochi anni fa le piattaforme aperte erano popolari soprattutto nelle università. Ma ormai anche le grandi imprese vi si affidano sempre più spesso, perché le comunità di sviluppatori hanno saputo rispondere anche alle loro esigenze.
Contrariamente a quanto si potrebbe credere, sono proprio le grandi organizzazioni a essere più propense ad abbandonare il tradizionale modello a licenza. Secondo un osservatorio realizzato dal Dipartimento di Ingegneria per l’Impresa dell’Università di Roma Tor Vergata insieme a Par-Tech e Babel, nelle grandi aziende è ancora Microsoft Exchange la piattaforma più usata (59,6% degli intervistati), seguita da Lotus Notes (14,7%). L’open source si posiziona al 20%, con un trend di crescita che lascia pochi dubbi sulla tendenza a lungo termine.
Altro dato rilevante: più della metà dei manager informatici interpellati (più di 400, selezionati fra le aziende italiane con più di 50 dipendenti) si affidano all’esterno per la gestione dei loro sistemi di posta elettronica. Quattro su dieci si affidano a soluzioni di tipo Saas (Software as a Service), delegando interamente all’esterno software, hosting e gestione della mail. Solo l’11% delle imprese sceglie di comprare un’applicazione all’esterno integrandola nei propri sistemi informativi. E questo, visto in prospettiva, è un cambiamento notevole, che dimostra come l’outsourcing stia attecchendo con sempre maggior convinzione anche fra le imprese italiane ( anche se per il momento questa tendenza resta minoritaria nelle organizzazioni più grandi).
L’email, in definitiva, resta il principale mezzo che le imprese e i loro dipendenti usano per scambiare informazioni con l’esterno. Ed è per questo molto delicato. Tanto che quasi la metà dei manager lo percepisce come insicuro. Antivirus, firewall e sistemi di sicurezza vari non sono ancora riusciti a togliere alla posta elettronica quell’immagine di porta d’ingresso principale per le minacce informatiche. Ma è lo spam a esacerbare di più gli utenti: anche nelle aziende, che dovrebbero esserne meno colpite, l’81% degli intervistati l’ha citato come il problema più fastidioso. possibile che parte di questo timore legato ai pericoli dell’email dipenda da un preconcetto radicato nel passato, ma è altrettanto probabile che non sarà facile per chi questi sistemi li progetta modificare in tempi brevi questa percezione.