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 2009  settembre 23 Mercoledì calendario

IL LAGO DELLA LUNA DAI CRATERI AFFIORA ACQUA GHIACCIATA


L’ultima scoperta della Nasa, domani l´annuncio

La prova del nove sarà il lancio di un´ultima sonda previsto il prossimo 9 ottobre

Nelle buie e fredde regioni del Polo Sud della Luna, stretto tra fratture rocciose o coperto da metri di polvere, esiste un grande lago ghiacciato. La scoperta, che domani verrà resa ufficiale dalla Nasa e che sarà pubblicata su Science, è stata realizzata grazie alla sonda LRO (Lunar Reconnaissannce Orbiter) lanciata lo scorso 18 giugno e che ora si trova a ruotare intorno al nostro satellite ad una quota di 50 chilometri. Da anni tra gli scienziati è aperto un dibattito circa la presenza di acqua dolce sulla Luna: alcune sonde lanciate negli anni Ottanta ne lasciavano intravedere la possibilità, anche se non tutti gli elementi a disposizione degli scienziati ne confermavano la presenza. «Con i risultati che ora abbiamo a disposizione siamo all´inizio di un nuovo modo di pensare per quel che riguarda i poli della Luna, compresa la quantità di acqua che essi nascondono», ha detto Anthony Colaprete, primo responsabile della missione LCROSS (Lunar Crater Observing and Sensing Satellite). Tale missione riguarda un´altra sonda lanciata con la prima e che il prossimo 9 ottobre verrà fatta precipitare sulla Luna per dar modo agli strumenti di LRO e ai telescopi terrestri di analizzare chimicamente il materiale che si alzerà durante l´impatto. Se in esso verrà riscontrata la presenza di ghiaccio, il mistero dell´acqua lunare si trasformerà in una certezza definitiva.
Ma già dai risultati ottenuti fin qui gli scienziati sono quasi certi che ghiaccio sia intrappolato nelle rocce e nei sedimenti lunari. Gli elementi a favore di tale ipotesi sono numerosi. La LRO infatti ha scoperto che nei crateri presenti al Polo Sud la temperatura è permanentemente la più fredda di tutto il sistema solare, -238°C e dunque può aver trattenuto il ghiaccio dalla sua formazione. Ma la vera sorpresa giunge da uno strumento a bordo della sonda, il quale, contando i "neutroni" (particelle che compongono i nuclei degli atomi) che giungono dalla Luna, è in grado di misurare l´abbondanza di idrogeno presente nei primi metri di suolo lunare. L´idrogeno è l´elemento che insieme all´ossigeno forma l´acqua. In realtà l´idrogeno potrebbe esistere anche da solo (a livello molecolare) oppure potrebbe formare altre molecole, ma LRO ha scoperto che la sua distribuzione nei suoli dei crateri non è omogenea. Alcuni ne sono molto ricchi, altri no. Al momento l´unica soluzione a questa disomogeneità sembra dovuta al fatto che il ghiaccio sia presente solo in alcuni crateri. Purtroppo però il cratere scelto per l´impatto di LCROSS, chiamato Cabeus A, appartiene proprio a quelli che mostrano poco idrogeno. Colaprete allora ha deciso che nei prossimi giorni si cercherà di spostare l´obiettivo del "deep impact". ovvio che una tale immensa scoperta apra le porte a una serie di quesiti, primo tra tutti: da dove è arrivata tutta quell´acqua? Ad oggi esistono tre ipotesi. La prima vuole che sia frutto del bombardamento di comete che si verificò 3,9 miliardi di anni sulla Luna. Il ghiaccio che finì al Polo Sud si sarebbe conservato fino ai nostri giorni. Un´altra ipotesi vuole che l´acqua sia stata "trasportata" da micrometeoriti ricchi di ghiaccio: tale trasferimento continuerebbe tuttora. Là, dove sussistono le condizioni, vi rimarrebbe senza sublimare. L´ultima ipotesi infine, sostiene che il ghiaccio si sia formato dagli effetti del bombardamento del "vento solare" sul materiale della superficie lunare, che avrebbe originato reazioni chimiche producendo acqua. Conclude Richard Vondrak, del gruppo di ricerca: «Forse tutte e tre le ipotesi hanno qualcosa di vero».