L’Espresso, 24 settembre 2009, 24 settembre 2009
A Trento c’è solo un giudice di pace. Il nuovo reato di immigrazione clandestina non si può quindi applicare
A Trento c’è solo un giudice di pace. Il nuovo reato di immigrazione clandestina non si può quindi applicare. Si potrebbe contestare al clandestino l’art. 651 del codice penale: rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale. Reato, come quello di clandestinità, che non prevede il carcere, ma solo una multa e che verrebbe giudicato dal Tribunale ordinario. "A Trento servono almeno altri tre giudici di pace", spiega Gabriele Longo, presidente dell’Unione nazionale dei giudici di pace, e aggiunge: "Portare qualcuno al processo penale è complicato e allunga i tempi di espulsione. Ai fini dell’espulsione, poi, la via penale non aggiunge nulla. Basta quella amministrativa. Ma lo Stato ha capacità e soldi per accompagnare i clandestini nei paesi d’origine?".