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 2009  settembre 22 Martedì calendario

L’EUROPA PREPARA IL PROCESSO AL CAVALIERE

Un lettore mi ha girato il fax che ha scritto al direttore di Le Monde. Mentre era in vacanza in Corsica gli è capitata tra le mani una copia del quotidiano francese in cui spiccavano un editoriale e un lungo pezzo su Berlusconi. Come vi potete immaginare non si trattava di complimenti, ma di una sequela di luoghi comuni contro il presidente del consiglio, un sunto di ciò che di peggio ha pubblicato Repubblica negli ultimi mesi nella speranza di far dimettere il premier. A colpire e indignare Giangaleazzo Ciani, questo il nome del lettore, non è stato solo il tono degli articoli di Le Monde, ma che a firmare fosse un italiano, (...)

(...) tale Fabrizio Tonello, professore di scienze politiche all’Università di Padova. «Come è possibile che chi è a conoscenza diretta delle cose italiane falsifichi la realtà in questo modo?», chiede Ciani.

La risposta è facile: c’è un partito anti-italiano composto da connazionali che si incarica di diffondere all’estero ogni genere di accusa contro l’attuale governo. Volendo si può fare un lungo elenco di intellettuali che si danno da fare per gettare fango su Berlusconi senza preoccuparsi di gettarne anche sul loro Paese: si parte da Umberto Eco per arrivare in ordine alfabetico ad Antonio Tabucchi, tutti signori i quali non riescono a capacitarsi che gli italiani abbiano liberamente eletto qualcuno non indicato da loro e non riescono a comprendere, se non immaginando un maleficio che li ha privati delle capacità di intendere e di volere, perché gli elettori continuino a votare Berlusconi incuranti degli allarmi democratici. Sono loro i suggeritori degli attacchi che la stampa internazionale sta rivolgendo contro il Cavaliere. Loro a tirare le fila di una campagna di denigrazione che sta danneggiando l’immagine del nostro Paese.

Ma se Ciani si è indignato per l’articolo di Tonello, temo che si infurierà appena avrà letto quel che sto per raccontare. Il 7 ottobre a Bruxelles il parlamento europeo si riunirà per discutere una mozione sulla libertà di stampa in Italia, come se davvero da noi fosse in pericolo. La simpatica iniziativa è stata sollecitata dal gruppo liberale, il quale a differenza di quel che farebbe pensare la sigla, non si ispira affatto agli eredi europei di Luigi Einaudi o di Friedrich von Hayek, ma ha dichiarate simpatie di sinistra, tanto da essere alleato con i socialisti e aver accolto a braccia aperte i parlamentari del partito delle manette di Antonio Di Pietro. Non serve essere Sherlock Holmes per capirlo: proprio questi ultimi sono gli ispiratori del processo che si vuole imbastire all’Italia e al suo presidente. L’ex pm, già autore di pagine a pagamento pubblicate su alcuni giornali esteri, vuole ripetersi, approfittando della platea europea per censurare l’odiato Cavaliere. Fa nulla se ancora una volta si ricoprirà di fango il Paese, facendo credere che un dittatore ha instaurato un pericoloso regime in Italia. Nella foga antiberlusconiana il leader dell’Italia dei valori non si farà certamente scrupolo di allearsi con quei portatori di interessi anti-italiani, i quali non vedono di buon occhio gli accordi stretti nel settore energetico dall’attuale governo con la Russia e la Libia e da mesi si danno un gran da fare per sgambettare il Cav. Pur di abbatterlo Tonino è disposto ad allearsi anche col diavolo. Un vero anti-italiano.