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 2009  settembre 22 Martedì calendario

Ora De Benedetti lancia il ristorante ”low cost chic” - Musica nuova in cucina. Anche perché ai fornelli - e ovviamente alla cassa - arriva la Cir guidata da Rodolfo De Benedetti

Ora De Benedetti lancia il ristorante ”low cost chic” - Musica nuova in cucina. Anche perché ai fornelli - e ovviamente alla cassa - arriva la Cir guidata da Rodolfo De Benedetti. La holding che ha attività in settori diversi come editoria, energia, sanità, componentistica e finanza, ha infatti deciso di aprire un nuovo fronte nel campo della ristorazione. Nei prossimi mesi spunteranno così in Europa i ristoranti di una nuova catena che ha come punto di forza - dal nome al menù - l’italianità, unita a prezzi moderati. I ristoranti faranno parte di quella categoria che in gergo si chiama «fast casual», a metà tra i fast food e i veri e propri ristoranti, spesso con la formula del self-service o comunque con un servizio ai tavoli limitato. Saranno locali interamente posseduti e gestiti direttamente e non affidati in franchising. Per la holding di famiglia, dove dopo l’uscita di Carlo De Benedetti dalla carica di presidente esecutivo - è rimasto come presidente onorario - il figlio Rodolfo ha rafforzato la presa sul business, quella nei ristoranti è una diversificazione piccola ma significativa, che amplia il settore dei servizi a cui Cir sembra sempre più interessata. Quello nei ristoranti non è comunque al momento un investimento di grandi dimensioni, ma una «start-up» in piena regola. Stanziamento iniziale previsto per il primo locale, che dovrebbe aprirsi a Monaco di Baviera nei primi mesi del 2010 con 100-150 coperti, qualche milione di euro. E nella formula della «start-up» sta anche il coinvolgimento azionario dei manager nell’iniziativa. Così, accanto alla Cir avrà una piccola quota della società anche Mark Korzilius, amministratore delegato della nuova società ed eclettico imprenditore tedesco che nel suo curriculum vanta già la partenza di una catena di ristoranti di ispirazione italiana - si chiamano «Vapiano» - che dalla Germania si è rapidamente espanso fino ad arrivare tra l’altro negli Emirati Arabi e negli Stati Uniti. Gli Usa, a quel che si sa, sono anche uno degli obiettivi della Cir in versione culinaria, anche se i primi insediamenti dovrebbero essere, oltre che in Germania, in Gran Bretagna. Non è la prima volta che i De Benedetti si appassionano alla tavola. Trentacinque anni fa proprio l’Ingegnere puntava a creare un grande polo alimentare: con l’acquisto della Perugina-Buitoni e poi della Sme si trovò tra le mani - per poco, visto che poi l’Iri tornò sui suoi passi - un patrimonio fatto di grandi aziende alimentari, ma anche di nomi della ristorazione veloce come Autogrill e Burghy. Sul nome della nuova catena di ristoranti voluti da De Benedetti resta ancora qualche incertezza. Allo studio rimarrebbero tre o quattro opzioni, anche se al momento - sotto una cappa di estrema riservatezza per motivi di registrazione del marchio - in casa Cir ci si sta orientando a un nome che richiami in modo piuttosto pittoresco le pareti casalinghe. Nome, come è ovvio, rigorosamente italiano. Ma quale sarà la formula del menù formato Cir? Niente di diversissimo da quello che offrono oggi alcune catene di ristorazione rapida. Per una clientela che spenderà per ogni pasto tra i 10 e i 20 euro, è prevista l’offerta dell’italianissima pizza e - ovviamente- di pasta in formati e condimenti diversi, oltre che grigliate e insalate. Insomma un menù post-recessione per chi punta alla cucina italiana con l’obiettivo di soddisfare il palato senza scontentare il portafoglio.