Leonardo Coen, la Repubblica 22/09/09, 22 settembre 2009
Kalashnikov in crisi per i troppi falsi - La Molot, l´impresa produttrice del mitico kalashnikov, è in bancarotta
Kalashnikov in crisi per i troppi falsi - La Molot, l´impresa produttrice del mitico kalashnikov, è in bancarotta. Costano troppo, ormai, i mitra originali made in Russia: la spietata concorrenza dei taroccatori cinesi, bielorussi, nordcoreani e non solo, ha messo in ginocchio un fiore all´occhiello dell´ingegneria militare sovietica. Aveva resistito a tutto, al disgelo, alla guerra fredda, alla stagnazione brezneviana, alla perestrojka, all´irruzione del capitalismo selvaggio. Ma la globalizzazione non gli ha lasciato scampo. Così, la celebre fabbrica di Izhevsk che si trova nella repubblica di Udmurtia e che produce il fucile mitragliatore più diffuso (purtroppo anche il più efficiente) del mondo, non ha più soldi per pagare i fornitori. La crisi non risparmia neanche se ti puntano addosso la canna di un mitra.. Quella di Izhevsk è una delle più antiche e micidiali fabbriche d´armi da fuoco russe: fu fondata nel 1807 dallo zar Alessandro I e ancora oggi continua ad esportare l´AKM-47 in quindici Paesi. Sino ad oggi ha sfornato oltre 60milioni di pezzi, onnipresenti in tutte le zone di conflitto, arma emblematica degli eserciti, dei guerriglieri e dei terroristi. Il suo segreto è l´estrema semplicità dell´uso e della meccanica che lo rende facile all´impiego e alla manutenzione. Eppure, l´azienda aveva appena incassato 20 milioni di dollari di sussidio statale, che sono stati spesi per pagare gli stipendi, le imposte e i crediti delle banche. Il mitra che non conosce tramonto, nonostante l´avvento delle nuove tecnologie, rischia di essere costruito solo dai concorrenti e da chi non rispetta il brevetto dell´inventore, Mikhail Timofeievich Kalashnikov, che a novembre compirà novant´anni e al quale i familiari per il momento non hanno detto nulla: «Potrebbe essere come una coltellate alle spalle», ha dichiarato la figlia Elena.