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 2009  settembre 22 Martedì calendario

E Obama ci ripensa: che piacere leggere il giornale di carta - Obama ci ripensa. Il primo tech­president della storia america­na, che nella campagna elettorale aveva puntato fortemente sui nuovi «media» di­gitali e sulle reti sociali come Facebook, riscopre la centralità dei giornali di carta e per la prima volta si dice pronto a interve­nire per aiutare la stampa in crisi: sgravi fiscali agli editori che sceglieranno di tra­sformare le loro società in no profit

E Obama ci ripensa: che piacere leggere il giornale di carta - Obama ci ripensa. Il primo tech­president della storia america­na, che nella campagna elettorale aveva puntato fortemente sui nuovi «media» di­gitali e sulle reti sociali come Facebook, riscopre la centralità dei giornali di carta e per la prima volta si dice pronto a interve­nire per aiutare la stampa in crisi: sgravi fiscali agli editori che sceglieranno di tra­sformare le loro società in no profit. Potrebbe essere l’ordinaria furbizia del politico che cerca di mettersi in sintonia col suo interlocutore: il presidente Usa parlava coi giornalisti di due quotidiani re­gionali, il settore più colpito da un calo de­gli introiti pubblicitari che ha già provoca­to la chiusura di testate gloriose. Ma Oba­ma è andato molto oltre. Ha detto di soffri­re di una sorta di dipendenza fisica dalla carta stampata, ma soprattutto ha sostenu­to che la funzione di informare l’opinione pubblica non può passare integralmente ai blog, al mondo della Rete: non basta e può perfino essere controproducente. «Non possiamo affidare tutto alla blogo­sfera – dice il leader americano – serve un puntiglioso controllo dei fatti e la capa­cità professionale di inserirli nel giusto contesto. Altrimenti tutto quello che ri­marrà saranno persone che gridano una contro l’altra nel vuoto, senza un vero sfor­zo di mutua comprensione». Parole non banali per chi aveva promes­so di trasformare la Casa Bianca in una «casa di vetro» digitale, capace di dialoga­re direttamente coi cittadini. Un approc­cio destinato a ridurre la mediazione dei professionisti dell’informazione. Ma per ora l’esperimento non ha funzionato: mol­ti rami dell’amministrazione non riesco­no a fornire le informazioni richieste e i primi tentativi di sviluppare una comuni­cazione dal basso verso l’alto (suggerimen­ti a Obama da parte del popolo della Rete) sono stati disastrosi: con tutto quello che succede nel mondo, le proposte formula­te con più insistenza hanno riguardato la legalizzazione della coltivazione della ma­rijuana e la richiesta di abolire il segreto di Stato sugli avvistamenti di ufo.Così Obama cambia registro e torna ad accarezzare la carta stampata. Resta da ve­dere se la filantropia sia davvero la solu­zione per il futuro dei giornali.