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 2009  settembre 19 Sabato calendario

VOCI GLOSSARIO PER IL PIL

Robert Kennedy. Brookline (Massachussets), 20 novembre 1925 – Los Angeles, 6 giugno 1968. Politico statunitense. Ministro della Giustizia durante la presidenza del fratello John Fitzgerald Kennedy (1961-1963). Contrario alla guerra in Vietnam, sostenitore dei diritti civili, si candidò alle elezioni presidenziali del 1968, partecipando alle elezioni primarie del Partito Democratico. Colpito da un proiettile sparato dal giordano Sirhan B. Sirhan nella sera tra il 4 e il 5 giugno 1968, mentre festeggiava la vittoria delle primarie di California e South Dakota nell’Ambassador Hotel di Los Angeles, morì in ospedale all’alba del 6 giugno.
Joseph Stiglitz. Gary (Indiana) 9 febbraio 1943. Economista statunitense, Nobel per l’Economia nel 2001. Studi economici all’Amherst College, poi al Mit di Boston e quindi a Cambridge. Membro della Pontifica Accademia delle Scienze Sociali, attualmente docente a Yale. Capo dei consiglieri economici di Clinton (1995-1997), vice presidente della Banca Mondiale (1997-2000). Noto per la visione critica della globalizzazione, del liberismo economico e delle istituzioni economiche internazionali (la stessa Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale). Ha vinto il Nobel (assieme a George A. Akerlof e A. Michael Spence) con la teoria dello screening, una tecnica usata da un agente economico che voglia acquisire informazioni – altrimenti private – da un altro.
Jean-Paul Fitoussi. La Goulette (Tunisia), 19 agosto 1942. Economista francese di origine tunisina. Docente all’istituto di studi politici di Parigi dal 1982 e presidente dell’Osservatorio francese delle congiunture economiche (OFCE) dal 1989. Membro del consiglio scientifico dell’istituto "François Mitterrand". Si occupa in particolare delle teorie dell’inflazione, della disoccupazione, delle economie aperte e del ruolo delle politiche macroeconomiche. Membro del Consiglio di analisi economica del Primo ministro francese. Dal 2004 nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia.
Amartya Sen. Santiniketan (Bangladesh) 3 novembre 1933. Economista indiano, premio Nobel per l’economia nel 1998, docente ad Harvard. Studioso dei meccanismi della povertà, delle ineguaglianze legate al sesso, del welfare. Primo indiano ad insegnare in un college di Cambridge. Docente di economia all’università di Calcutta a 23 anni (fresco di laurea a Cambridge) Sen ha sempre usato un approccio filosofico allo studio dell’economia. Il suo lavoro sul welfare state è stato premiato col Nobel nel 1998.
Simon Kuznets. Pinsk (Bielorussia) 30 aprile 1901 – Cambridge, 8 luglio 1985. Economista statunitense, nato in una famiglia ebrea in Bielorussia. Vincitore del premio Nobel per l’economia nel 1971 «per la sua interpretazione, empiricamente fondata, della crescita economica, che ha portato ad una nuova e più approfondita analisi della struttura sociale ed economica e del suo processo di sviluppo». Considerato il padre del Pil, strumento che elaborò su incarico del Dipartimento del Commercio statunitense.
Giovanni Giovannini. Roma, 6 giugno 1957. Economista e statistico italiano. Laurea in Economia e commercio alla Bocconi, entra all’Istat nel 1982, una parentesi all’Isco (tra il 1989 e il 1992), poi di nuovo all’Istat, dove dal 1997 assume la direzione del Dipartimento delle Statistiche economiche. Nel 2001 è nominato Chief Statistician e Director of the Statistic Directorate dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di Parigi. Dal 24 luglio 2009 è il presidente dell’Istat.
Indice di sviluppo umano. In inglese Human development index, è un indicatore di sviluppo macroeconomico realizzato dall’economista pakistano Mahbub ul Haq nel 1990. stato utilizzato, accanto al PIL (Prodotto Interno Lordo), dalle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita nei paesi membri. il prodotto della media aritmetica tra il Pil pro capite, l’aspettativa di vita, il livello di educazione.
Indicatore di progresso reale (o genuino). Indice che intende misurare l’andamento della qualità della vita in una nazione, introdotto nel 1994 dall’economista Herman Daly e dal filosofo John Cobb. calcolato distinguendo, all’interno del Pil, le spese positive (che aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) da quelle negative (come i costi di criminalità, inquinamento, incidenti stradali). Il Pil considera invece tutte le spese positive.
Pil. Il Prodotto interno lordo è la somma di tutti i beni e i servizi prodotti e destinati a usi finali (cioè sono esclusi i beni intermedi, se non quelli esportati). Ogni bene o servizio si moltiplica per il suo prezzo, i servizi pubblici che non si vendono vengono valutati in base al costo degli stipendi dei dipendenti e dei macchinari che utilizzano, ci si aggiungono le tasse sul valore aggiunto e si ottiene il Pil, che è calcolato al lordo degli ammortamenti, gli investimenti per compensare il logorio dell’apparato produttivo.