Giulia Zonca, La Stampa 19/9/2009, 19 settembre 2009
Laure Manaudou dice proprio addio: «Non tornerò a gareggiare, la voglia di nuotare è morta a poco a poco e ho deciso di lasciare spazio ad altre passioni»
Laure Manaudou dice proprio addio: «Non tornerò a gareggiare, la voglia di nuotare è morta a poco a poco e ho deciso di lasciare spazio ad altre passioni». Al Mondiale di Roma, quest’estate, si era capito che non aveva alcuna nostalgia del mondo abbandonato: vestita da turista, super rilassata, circolava da sola, in Vespa. Per la prima volta senza l’avvocato manager a fare da ombra e i fotografi a inseguirla. In un’intervista a «Le Parisien» racconta: «Per anni ho vissuto solo in piscina e quando qualcuno che non aveva a che fare con il mio sport si avvicinava io non sapevo cosa dire. Non si può vivere così. Ho vinto tutti i titoli, ho avuto dal nuoto anche più di quanto credessi. Ormai non ci sono più stimoli». Ha avuto anche tempo per pensare al futuro, lo scorso autunno ha salutato il club di Marsiglia, ultimo domicilio conosciuto, ed è partita per Auburn al seguito del fidanzato Frédérick Bousquet. Ufficialmente si era presa una pausa, ma era già chiaro che la decisione fosse definitiva e ormai lo ammette anche lei: «Da quando ho lasciato il mio vecchio allenatore Philippe Lucas ho iniziato a non provare più interesse, ho insistito, probabilmente sbagliando, perché mi sembrava giusto competere a Pechino». Quei Giochi sono stati un disastro, ne è uscita in lacrime e decisa a cambiare. Lo strascico di Marsiglia è stato giusto una farsa per prendere tempo: «Non ho rimpianti, mi spiace solo di aver smesso di studiare troppo presto. Ora non sarà semplice inventarsi un futuro». Si è iscritta a un corso per arredatori d’interni e la sua vita subirà altre rivoluzioni perché è incinta. La voce, spesso smentita con violenza in passato, stavolta è libera di circolare e Manaudou, pur non confermando, nell’intervista parla spesso del desiderio di maternità. A 22 anni, ha già archiviato un’esistenza. Mark Spitz ha smesso alla stessa età, Ian Thorpe a 24 anni e Federica Pellegrini, che ha già annunciato l’intenzione di lasciare dopo i Giochi 2012, comprende la situazione: «Non si vive di soli successi, Laure resterà comunque nella storia». Erano avversarie, nemiche, si sono contese vittorie e fidanzato e scambiate battute acide, ma senza competizione non c’è più rivalità. Da quando Laure è uscita dall’acqua è sparita dai radar: «Non sopportavo la pressione, sempre a parlare di me. Mi spiavano ovunque». stata la prima francese del nuoto a vincere un’Olimpiade, era considerata Michael Phelps al femminile, cambiava specialità senza patire e ai Mondiali di Melbourne, nel 2007, si è presa una medaglia a ogni tuffo. L’apice: piena di ori, ancora legata a Luca Marin in quello che sembrava un romanzo rosa, solo che è arrivata la noia. Su tutti i fronti. scappata in Italia e si è accorta che il problema non era la città in cui vivere così è tornata in famiglia, ad allenarsi con il fratello, perché a 14 anni se ne era andata di casa e voleva recuperare gli affetti importanti. Qualche mese è bastato, altro giro a Mulhouse, dietro a un amorazzo di passaggio e poi il tonfo alle Olimpiadi, l’ennesimo trasloco a Marsiglia. Un girotondo inutile che è finito tra le braccia di Frédérick Bousquet, ex sciupafemmine convertito alla vita domestica dal sorriso di Laure. Perché appena tolta la cuffia, si è messa a sorridere.