Stefano Bucci, Corriere della Sera, 19/09/09, 19 settembre 2009
Chiude Grazia Neri, signora della fotografia - 
Forse non a caso la foto di Anthony Suau (anche lui nel «parco» dell’agenzia Grazia Neri) che ha vinto l’edizione 2009 del World Press Award raccontava una delle tante facce della crisi (un poliziotto Usa che entrava in una casa abbandonata da chi non poteva più pagare l’affitto)
Chiude Grazia Neri, signora della fotografia - 
Forse non a caso la foto di Anthony Suau (anche lui nel «parco» dell’agenzia Grazia Neri) che ha vinto l’edizione 2009 del World Press Award raccontava una delle tante facce della crisi (un poliziotto Usa che entrava in una casa abbandonata da chi non poteva più pagare l’affitto). Forse non a caso sull’home page dell’agenzia compare in questi giorni (accanto a Julia Roberts a Napoli e al terremoto in Indonesia) uno «scatto» di Filippo Mutani che sembra voler rappresentare dell’universo della moda più i dubbi e le paure che non il glamour. Forse erano, in principio, soltanto segnali che però l’annuncio, dato ieri, che l’agenzia Grazia Neri «è costretta a chiedere la liquidazione e a chiudere l’attività dopo quarantadue anni di eccellenza e di integrità nel mondo della fotografia e del fotogiornalismo italiano e internazionale», ha di fatto trasformato in vere e proprie premonizioni.

Dunque l’agenzia Grazia Neri (sede storica a Milano, in via Maroncelli 14) chiude, anche se fisicamente rimarrà ancora aperta per «portare a compimento progetti, lavori e operazioni in corso » almeno fino «alla conclusione delle procedure di liquidazione » (per qualcuno alla ragione di tutto c’è l’arrivo dei «grandi colossi americani»). Michele Neri, cinquant’anni, figlio di Grazia, direttore generale dell’agenzia dallo scorso gennaio (da quando Grazia, oggi settantaquattrenne, ha deciso di andare in pensione) parla «di un atto doloroso, di un colpo al cuore all’eccellenza, alle competenze e all’integrità sempre testimoniati dall’agenzia»: un patrimonio di 15 milioni di immagini in analogico e di sei milioni in digitale, nove milioni di fatturato e un parco fotografi che può contare su star come Robert Doisneau, Douglas Kirkland, Annie Leibovitz, Herb Ritts, James Nachtewey e su agenzie quali Afp e Polaris.

La «signora della fotografia» (che creò l’agenzia nel 1966, dopo che Hubert Henre aveva proposto proprio a lei, diplomata in lingue al Manzoni di Milano e redattrice - traduttrice per «Newsblitz », di rappresentare in Italia l’agenzia Gamma) si rifugia «in un’esausta malinconia». Michele Neri racconta invece come «la violenta crisi editoriale e pubblicitaria partita nel secondo semestre del 2008 e peggiorata drasticamente nel 2009 abbia provocato un calo del fatturato del 40%». E di come «tutto sia avvenuto con una rapidità sconcertante, da rendere inutili i contenimenti dei costi voluti (il personale è passato da trentuno a diciotto persone, ndr ), da bruciare le riserve accantonate ». Mentre la notizia rimbalza già su Facebook e sui blog, mentre Michele «ringrazia tutti quelli che con fantasia e amicizia ci hanno sostenuto in questa bellissima storia», mentre si parla di «possibili acquirenti» colpiscono soprattutto i commenti dei «concorrenti». Per Marco Durante di Lapresse è «una perdita devastante, una vicenda bruttissima »; per Roberto Koch di Contrasto «una notizia davvero triste».