Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 19 Sabato calendario

Chiude Grazia Neri, signora della fotografia - 
Forse non a caso la foto di Anthony Suau (anche lui nel «parco» dell’agenzia Grazia Neri) che ha vinto l’edizio­ne 2009 del World Press Award raccontava una delle tante facce della crisi (un poliziotto Usa che entrava in una casa abbandonata da chi non poteva più pagare l’af­fitto)

Chiude Grazia Neri, signora della fotografia - 
Forse non a caso la foto di Anthony Suau (anche lui nel «parco» dell’agenzia Grazia Neri) che ha vinto l’edizio­ne 2009 del World Press Award raccontava una delle tante facce della crisi (un poliziotto Usa che entrava in una casa abbandonata da chi non poteva più pagare l’af­fitto). Forse non a caso sull’home page dell’agenzia compare in que­sti giorni (accanto a Julia Roberts a Napoli e al terremoto in Indone­sia) uno «scatto» di Filippo Muta­ni che sembra voler rappresenta­re dell’universo della moda più i dubbi e le paure che non il gla­mour. Forse erano, in principio, soltanto segnali che però l’annun­cio, dato ieri, che l’agenzia Grazia Neri «è costretta a chiedere la li­quidazione e a chiudere l’attività dopo quarantadue anni di eccel­lenza e di integrità nel mondo della fotografia e del fotogiornali­smo italiano e internazionale», ha di fatto trasformato in vere e proprie premonizioni.

Dunque l’agenzia Grazia Neri (sede storica a Milano, in via Ma­roncelli 14) chiude, anche se fisi­camente rimarrà ancora aperta per «portare a compimento pro­getti, lavori e operazioni in cor­so » almeno fino «alla conclusio­ne delle procedure di liquidazio­ne » (per qualcuno alla ragione di tutto c’è l’arrivo dei «grandi colos­si americani»). Michele Neri, cin­quant’anni, figlio di Grazia, diret­tore generale dell’agenzia dallo scorso gennaio (da quando Gra­zia, oggi settantaquattrenne, ha deciso di andare in pensione) par­la «di un atto doloroso, di un col­po al cuore all’eccellenza, alle competenze e all’integrità sem­pre testimoniati dall’agenzia»: un patrimonio di 15 milioni di im­magini in analogico e di sei milio­ni in digitale, nove milioni di fat­turato e un parco fotografi che può contare su star come Robert Doisneau, Douglas Kirkland, An­nie Leibovitz, Herb Ritts, James Nachtewey e su agenzie quali Afp e Polaris.

La «signora della fotografia» (che creò l’agenzia nel 1966, dopo che Hubert Henre aveva propo­sto proprio a lei, diplomata in lin­gue al Manzoni di Milano e redat­trice - traduttrice per «Newsbli­tz », di rappresentare in Italia l’agenzia Gamma) si rifugia «in un’esausta malinconia». Michele Neri racconta invece come «la violenta crisi editoriale e pubbli­citaria partita nel secondo seme­stre del 2008 e peggiorata drasti­camente nel 2009 abbia provoca­to un calo del fatturato del 40%». E di come «tutto sia avvenuto con una rapidità sconcertante, da rendere inutili i contenimenti dei costi voluti (il personale è pas­sato da trentuno a diciotto perso­ne, ndr ), da bruciare le riserve ac­cantonate ». Mentre la notizia rimbalza già su Facebook e sui blog, mentre Michele «ringrazia tutti quelli che con fantasia e ami­cizia ci hanno sostenuto in que­sta bellissima storia», mentre si parla di «possibili acquirenti» colpiscono soprattutto i commen­ti dei «concorrenti». Per Marco Durante di Lapresse è «una perdi­ta devastante, una vicenda brut­tissima »; per Roberto Koch di Contrasto «una notizia davvero triste».