Paola Caruso, Corriere della Sera, 19/09/09, 19 settembre 2009
Batterie a vita lunga fino a cinquanta ore - 
Tenere il laptop accesso per tutto il volo Roma-New York non sarà più un problema
Batterie a vita lunga fino a cinquanta ore - 
Tenere il laptop accesso per tutto il volo Roma-New York non sarà più un problema. Una nuova batteria al litio sviluppata a Stanford fornisce un’autonomia al computer di oltre 10 ore, senza alcun bisogno di ricarica. Per ottenere questo risultato gli scienziati hanno modificato un elettrodo: l’anodo. «Abbiamo aumentato la densità elettrica all’anodo con la nanotecnologia – spiega Yi Cui, a capo della ricerca e di un’azienda messa in piedi per sfruttare questo brevetto ”. Se la struttura dell’elettrodo è costituita da nanofili di silicio riesce a accogliere più ioni litio e l’efficienza aumenta di dieci volte rispetto a una batteria normale».

Il suo funzionamento in dettaglio è stato spiegato durante i workshop sulle energie rinnovabili organizzati all’Università di Milano-Bicocca. Adesso il prossimo passo di Cui è quello di modificare l’altro elettrodo (catodo) per generare batterie che possono durare anche 40 ore. Una cosa è certa: l’innovativa riserva energetica del «pc» rivoluzionerà il mercato dei gadget elettrici nei prossimi anni. Sul versante auto le batterie di ultima generazione sono composte da olivine (LiFePO4) e stanno già per entrare sul mercato a bordo delle ultime Microcar francesi. «Durano 50 anni – assicura Karim Zaghib della multiutility Hydro Québec che le ha sviluppate – di conseguenza cambi il veicolo ma non la batteria. Al momento ne stiamo perfezionando un tipo con potenze da Formula 1, ossia dalle grandi accelerazioni, ma con velocità limitate ai 150 orari.

Per le auto un’alternativa verde alla batteria è l’alimentazione a idrogeno solido, tutta da migliorare. «Soltanto quando ridurremo il serbatoio potremo sfruttare le automobili a idrogeno» dice Maximilian Fichtner del Karlsruhe Institute of Technology. Il metodo di Fichtner è sicuro: fa adsorbire l’idrogeno su un composto (NaLiH4) che funziona da spugna e lo rilascia con il calore. Ma ha un handicap di efficienza: oggi il prototipo alimenta al massimo una lavatrice. Un altro dispositivo ecologico per portare energia al motore sfrutta il calore dei gas della marmitta, trasformandoli in elettricità «si ottiene un risparmio di carburante del 5% – afferma Gang Chen, fisico del Mit di Boston – ma puntiamo a raggiungere il 10% impiegando materiali segreti».