Roberto Zichittella, Il Riformista, 19/09/09, 19 settembre 2009
Adieu Manadou. Bella e inquieta, presto sarà madre - Adieu Laure Manaudou. In piscina non la vedremo più
Adieu Manadou. Bella e inquieta, presto sarà madre - Adieu Laure Manaudou. In piscina non la vedremo più. La più celebre, la più medagliata, la più amata e a volte detestata campionessa del nuoto francese lascia l’agonismo. A 22 anni, dopo una carriera breve ma intensa. Una carriera fatta di trionfi e di clamorose cadute. In cui c’è stato spazio per tante, troppe cose: lacrime e scenate isteriche, amori contrastati e polemiche furibonde, foto al limite della pornografia e repentini cambi di società e di allenatore. Senza dimenticare la feroce rivalità sportiva e poi anche sentimentale con un’altra difficile primadonna delle vasche: Federica Pellegrini. La Manaudou lascia e lo annuncia con una intervista al quotidiano Le Parisien. «Ho deciso, mi ritiro», dice. E questa volta non sembra un colpo di testa, una delle tante decisioni emotive che hanno agitato la sua carriera di atleta. «Non è stata una decisione facile da prendere», spiega al giornale parigino, «si è imposta poco a poco, è maturata dolcemente». In Francia pochi si sono veramente sorpresi. Il passo d’addio era nell’aria da tempo. L’atleta aveva smesso di gareggiare già da alcuni mesi. Doveva essere un periodo di riflessione. Ma ormai era apparso chiaro che la riflessione avrebbe avuto un solo sbocco possibile: il ritiro. Da troppo tempo l’immagine di Laure Manaudou che dominava nei media era quella di una sconfitta, di un’atleta al tramonto. Triste, solitaria y final era il titolo che il Riformista le dedicò il 13 agosto del 2008, dopo le sue deludenti prestazioni in piscina nelle finali olimpiche di Pechino. Il grande cubo che ospitava le gare di nuoto divenne lo scenario del suo declino: ottava nei 400 metri stile libero, settima nei 100 dorso. Un disastro. L’apoteosi della sua carriera c’era stata quattro anni prima, alle Olimpiadi di Atene. La ragazza di Villeurbanne, a 17 anni, conquistò l’oro nei 400 metri stile libero, l’argento negli 800 stile libero e il bronzo nei 100 metri dorso. Poi, fra il 2005 e il 2007 arrivarono tre ori mondiali. E ancora tredici medaglie ai campionati europei. Un bottino da regina delle piscine. Poi qualcosa si è rotto. Nel maggio del 2007 la Manaudou tronca i rapporti con il suo allenatore di fiducia Philippe Lucas. Oggi, nell’intervista a Le Parisien, ammette: «Ho capito che in quel momento avevo perso il piacere di nuotare». Da allora, aggiunge, tutto diventa «meno magico» e «più complicato». Lui non la perdona. Nei giorni del disastro di Pechino, Lucas sibila parole velenose: «I problemi di Laure non mi fanno né caldo né freddo....vuol dire che è tornata una nuotatrice ordinaria». Parole come pietre, che la riducono alla stregua di una qualunque la ragazza che aveva assaporato il trionfo, le copertine e le prime pagine. Dalla rottura con Lucas la campionessa si è come avvitata su se stessa, agitata da una inquietudine esistenziale e sentimentale senza rimedio. Quando comincia un flirt con il nuotatore italiano Luca Marin, Laure lascia la Francia e diventa tesserata di una società italiana. Poi lei lo molla e si mette con un altro nuotatore, il dorsista Stasiulis. Marin la prende male, fra i due sono scintille e durante i campionati europei di Debrecen lei gli scaglia addosso (colpendo l’incolpevole Filippo Magnini) un anello che doveva suggellare il loro fidanzamento. Poi Marin finisce fra le braccia della Pellegrini e intanto escono sul web e sui giornali foto della Manaudou in pose porcellone, compresi scatti hard che la mostrano indaffarata attorno al sesso di un anonimo partner. Lei diventa una vagabonda delle piscine. Si sposta prima a Mulhouse poi a Marsiglia, dove gli altri nuotatori la accolgono con un rito di iniziazione crudele che le provoca una crisi isterica. Infine va negli Stati Uniti, in Alabama, al seguito del suo nuovo fidanzato, il campione francese Frédérik Bousquet Ma ormai dentro di lei la luce si è spenta. E adesso? «Ho vinto tutto, ho avuto ciò che volevo, più di quanto sognassi. Ho tutto il tempo di pensare al mio futuro», confida. Ma intanto si sussurra che potrebbe essere incinta. Se davvero diventerà mamma, forse potrà ritrovare la serenità che ha perso da troppo tempo. Bon courage, Laure.