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 2009  settembre 18 Venerdì calendario

IL MERCATO DEL MATTONE SI MUOVE VERSO IL BASSO


Le case italiane costano sempre meno. «Nel primo semestre del 2009 è continuata la diminuzione dei prezzi degli immobili, sebbene le variazioni nominali negative siano state complessivamente inferiori rispetto a quelle registrate nella seconda metà del 2008». Lo scrivono gli analisti dell’ufficio studi di Tecnocasa Group - la società che gestisce una rete di agenzie di intermediazione immobiliare e di mediatori creditizi - nell’indagine sul mercato immobiliare italiano presentata ieri a Milano.
Dallo studio emerge che il nostro mercato immobiliare sta tornando lentamente verso la normalità. Già dal secondo trimestre di quest’anno si sono registrati segnali di ripresa della domanda, con una prospettiva di rallentamento del calo dei prezzi e in vista di una stabilizzazione tra due anni: «Se verranno confermate le previsioni di una ripresa economica nel prossimo anno - scrivono gli analisti del centro studi Tecnocasa - prevediamo ancora una lieve flessione dei prezzi con una tendenza alla stabilizzazione nel 2011».
Quest’anno, dopo un primo semestre che ha visto i prezzi delle case in calo del 2,7 per cento nelle grandi città (flessione che superava il 3 per cento nel secondo semestre nel 2008) - meno 3,8 per cento a Napoli; più 1,7 per cento a Milano - nei capoluoghi di provincia la frenata è stata del 2,8 per cento, mentre nell’hinterland dei grandi centri urbani il calo è stato del 2,3 per cento. Hanno sofferto di più le periferie dei centri storici - pressoché congelati i prezzi degli immobili nei centri di Milano e Roma - e molto più il Mezzogiorno (meno 3,5 per cento) rispetto al Nord (meno 3,1 per cento). Questo perché, ha spiegato la responsabile dell’ufficio studi Fabiana Megliola, la domanda è guidata in questa fase da acquirenti con una buona disponibilità di spesa, che devono indebitarsi poco, in cerca della casa principale o di occasioni di investimento. Sta, invece, scomparendo dal mercato dell’acquisto la fascia di compratori meno abbienti - cioè le persone che hanno difficile accesso al credito, come i lavoratori precari o gli immigrati - che avevano sostenuto il mercato negli anni passati quando ottenere un mutuo era meno difficile. In generale, comunque, la richiesta di mutui sta aumentando: giugno è stato il quinto mese consecutivo di crescita (più 8 per cento rispetto a giugno 2008), anche se gli importi medi tendono a diminuire. La prospettiva di una lenta stabilizzazione - sottolinea Tecnocasa - resta appesa in ogni caso alla ripresa economica e, in particolare, all’andamento del mercato del lavoro.
Secondo il centro studi Tecnocasa il mercato immobiliare sarà caratterizzato sempre più da una clientela con sufficiente capacità di indebitamento. Ma dai dati elaborato da Kìron, agenzia di mediazione creditizia, emerge che che il credito alle famiglie ha subito un forte rallentamento dovuto principalmente alla difficoltà di reperimento di fondi sul mercato e al periodo di nuova flessione del mercato immobiliare. Nel primo trimestre del 2009, il volume delle erogazioni per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane ha subito un forte calo rispetto allo stesso periodo del 2008: la frenata è stata del 23 per cento, circa 3,3 miliardi. In questo contesto, però, il valore delle consistenze dei mutui è cresciuto a luglio 2008, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del 5,3 per cento per un valore complessivo di 272 miliardi di euro. L’importo medio erogato dalle banche nel primo trimestre 2009 è stato di 114 mila euro contro i 122 mila dello stesso trimestre del 2008. Secondo le analisi Kìron, «tale valore arriverà a circa 116 mila euro nel secondo trimestre». Gli esperti della società dicono che la diminuzione è dovuta alla tendenza di non erogare più la totalità del mutuo. Infatti, da uno studio campione risulta che nei primi sei mesi del 2009 circa il 74 per cento dei mutui erogati rientra nella fascia Loan to Value che va dal 61 all’80 per cento del totale del mutuo. Anche il mercato del credito al consumo ha iniziato a registrare una frenata nelle erogazioni. Dopo un 2008 positivo (più 1,4 rispetto al 2007), nel primo semestre del 2009 è stato registrato un calo nelle erogazioni di circa 3 miliardi (l’11 per cento in meno rispetto allo stesso semestre del 2008). Il calo, però, non è accompagnato da una diminuzione delle operazioni - in aumento di circa il 3 per cento - ma dall’andamento negativo del settore autoveicoli e ciclomotori (meno 20 per cento) e dall’aumento della cessione del quinto dello stipendio (più 14 per cento), prodotto in crescita negli ultimi anni grazie al minor rischio e alla diminuzione dei tassi di riferimento.