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 2009  settembre 18 Venerdì calendario

POKER PER VOCEARANCIO


«Pappe molli e teste calde, geni e sempliciotti. Quando vincono a poker urlano di gioia allo stesso modo» (Marlene Dietrich).

Il poker online è stato introdotto in Italia il 2 settembre 2008. Nel primo mese gli italiani hanno giocato sui siti autorizzati 19,5 milioni di euro. Sei mesi dopo – secondo le stime di Agipronews, agenzia di stampa specializzata nel settore dei giochi – siamo arrivati a 600 milioni di euro. Per la fine del 2009 la stima è di 2 miliardi.

Crescita prevista per il poker online nei prossimi due anni: + 45 per cento.

In questi giorni l’austriaca Bwin ha completato l’acquisto del sito italiano Gioco Digitale. un accordo da 115 milioni di euro, di cui 50 in contanti e il resto in azioni, che darà vita al più grande operatore italiano di poker online, in grado di coprire il 35 per cento del mercato. Gioco Digitale nei primi otto mesi del 2009 ha raccolto in Italia 378,3 milioni di euro in giocate, Bwin 94,4.

La storia di Federico Iavicoli, che circa un anno fa ha deciso di abbandonare il suo lavoro di critico enogastronomico per il Gambero Rosso e di dedicarsi al poker online. Come ha iniziato? «Mi ricordo che alla fine della più classica delle partite tra amici, mi hanno spiegato questo nuovo gioco importato dagli Stati Uniti. Fino a quel momento ero il solo a vincere, tornai a casa ripulito». Quanto tempo passa davanti al computer? «Gioco sei-sette ore al giorno, sei giorni a settimana». E quanto guadagna? «Il guadagno online è costante, intorno ai 50 euro per ora, aprendo in contemporanea fino a 15 partite. A fine mese arrivo a circa 10 mila euro». Come fa a rimanere concentrato tutto questo tempo? «Cerco di curare i dettagli, dall’alimentazione al non oltrepassare soglie di stanchezza».

Ogni giorno in Italia le puntate online superano 6 milioni di euro. Il picco si ha tra le 13 e le 14,30, quando oltre 12 mila persone si connettono per giocare.

Lunedì è iniziato a Venezia il primo Festival del Poker: tornei, workshop e conferenze per festeggiare e analizzare il successo ottenuto nei primi 12 mesi dal poker online in Italia.

Il più grande sito di poker online al mondo è PokerStars: 20 milioni di iscritti (400 mila italiani), 140 milioni di tornei, 140 miliardi di mani servite. riuscito a far giocare simultaneamente 200 mila giocatori.

Un americano adulto su quattro gioca a poker almeno una volta al mese.

In pochi anni il poker è passato da gioco da bisca a passione da raccontare, ben vista da tutti. Per Marco Trucco, responsabile in Italia del sito Everest poker, «questo è avvenuto per due motivi. Il primo è la legalizzazione del gioco online sui siti autorizzati dai Monopoli di Stato, che ha eliminato i siti clandestini. Il secondo è il Texas Hold’em, il poker sportivo che può far vincere tanto ma fa perdere al massimo la posta iniziale, senza il rischio di bruciarsi tutto in una notte».

Al momento in Italia sulle piattaforme di poker online si può giocare solo in torneo e perdere quindi esclusivamente la quota di iscrizione (che ha un tetto massimo di 100 euro). Presto dovrebbe essere consentita anche la modalità cash game, cioè chip illimitate e rischio di perdite illimitate. Il decreto è già stato approvato e il 26 novembre i Monopoli di Stato renderanno noti i dettagli per gli operatori.

Il 40 per cento degli italiani adulti dichiara di giocare a poker almeno una volta all’anno. Quelli che giocano «abbastanza regolarmente» sono 970 mila.

Cristiano Blanco, 28 anni, romano, professionista del poker. Ha vinto 380 mila euro ai campionati europei di Dortmund del 2008. A VoceArancio racconta il suo primo contatto con il poker sportivo: «All’inizio, come tutti, mi limitavo a qualche pokerino con gli amici. E non vincevo spesso. Poi una volta un ragazzo che conoscevo mi ha fatto provare il poker online: ho fatto il primo torneo mentre lui era ancora lì al telefono che mi spiegava le regole. E ho vinto mille dollari. Dopo aver abbassato la cornetta, ho fatto un secondo torneo e ho vinto altri mille dollari». Quando ha capito di poter trasformare il poker in un lavoro? «Quando un sito online, Everest poker, mi ha chiesto di entrare nella sua scuderia. Loro mi pagano le iscrizioni ai tornei, i viaggi, gli alberghi. Giro il mondo e guadagno bene». Quanto ha vinto finora? «Più o meno 650 mila dollari». E come li ha spesi? «Ho comprato casa e ho messo qualcosa da parte». Ma i suoi genitori cosa pensano del suo lavoro? «Preferirebbero dire che hanno un figlio avvocato, ma in fondo sono contenti».

Sempre più persone inseriscono la passione per il poker nel proprio curriculum. Giuseppe Circosta di Cesop Communication, azienda che si occupa di orientamento post laurea: «Come per gli scacchi, giocare a poker aiuta la capacità di concentrazione, di valutazione dei rischi e anche di leggere la persona che si ha davanti. Anche se ovviamente questo ragionamento non vale per tutti. Pensate ad una banca che deve trovare un nuovo manager: prenderebbe un giocatore di poker?».

Molti professionisti del poker, online o sul tavolo verde, hanno un passato da scacchisti: «Sia nel poker che negli scacchi si deve avere la capacità di analisi necessaria per studiare le intenzioni dell’avversario, senza lasciarsi ingannare e riconoscere possibili trappole. Sia gli scacchi che il poker sono dei giochi in cui l’intelligenza è l’arma primaria che un giocatore deve utilizzare per battere il suo avversario, ma in cui spesso è la capacità psicologica ad essere davvero vincente. Molti giocatori di poker si basano sulle tattiche di gioco del matematico e professionista di scacchi Emanuel Lasker, uno dei più grandi teorici della psicologia applicata al gioco» (Dante Leoni).

Lo Stato incassa il 3 per cento delle giocate online, alla fine dell’anno saranno 600 milioni di euro.

Dai primi di settembre il ministero degli Interni ha vietato i tornei di Texas hold’em organizzati all’interno dei circoli, in attesa di un regolamento specifico che indichi i soggetti autorizzati.

La parola poker viene dal francese poque e ancor prima dal tedesco pochen (bussare): «Forse furono i marinai persiani, sbarcati nella New Orleans del Settecento per vendere qualche schiavo, a insegnare una versione più simile al poker giocato oggi» (Vittorio Zucconi).

La Virgin ha appena lanciato in Italia il sito Virgin Poker. Richard Branson, propretario del gruppo: «La nostra piattaforma è pensata per le famiglie, niente di impegnativo a livello di soldi. Ci sarà un gettone di entrata e poi si potranno vincere anche biglietti per concerti o miglia per volare sui nostri aerei».

Il boom del gioco online è coinciso con la flessione dei casinò italiani: Venezia, Campione, Sanremo e Saint Vincent dovrebbero chiudere il 2009 con un -10% e una perdita complessiva di 500 milioni di euro.

«Non so se sia meglio il poker online o dal vivo. Sono due sport diversi. Nel primo si può agire su più tavoli diversi. Bisogna essere ancora più concentrati per evitare di andare nel pallone. Però davanti a un computer non si riesce a capire la psicologia dell’avversario. I tic, se suda, se abbassa lo sguardo, se ha il battito cardiaco accelerato: tutti aspetti del gioco che contano. Certo, il poker online è più comodo e soprattutto alla portata di tutti» (Max Pescatori, due volte campione alle World Series of Poker).

Il giornalista Cesare Lanza è un grande appassionato di giochi d’azzardo, a cui ha dedicato diversi libri. Cos’è il poker per lei? « una metafora della vita. Fosse per me, lo insegnerei a scuola». Che cosa serve a un bravo giocatore? «Per giocare davvero bene bisogna bilanciare due qualità che fanno grandi un uomo: il coraggio e la prudenza. Il coraggio che ti serve per rilanciare e la prudenza che ti aiuta a non fare follie». Ma perché ama così tanto il poker? «Il tavolo da poker è quanto di più democratico ci possa essere. Perché abbatte le barriere sociali, culturali, economiche. Durante una partita si è tutti uguali e non credo siano molti altri i posti in cui questo accade».

Il 7 novembre ci sarà la finale delle World Series of Poker al Rio All-Suite Hotel and Casino di Las Vegas. il torneo più ricco della storia del poker. Si sfideranno nove giocatori, premio per il vincitore: un braccialetto di platino e 8,5 milioni di dollari.

Sportivi appassionati di Texas Hold’em: Fisichella e Kubica hanno cominciato a giocare nelle pause dei test di Formula 1. Giocano anche Briatore, Sutil e Liuzzi. Il tennista Boris Becker, lo sciatore Alberto Tomba («Ho imparato da ragazzo durante i raduni con la nazionale, nei giorni di bufera che si passavano in albergo, sfidando Pramotton e Tonazzi»). Anche Totti pare che sia molto bravo. Infine Christian Vieri quest’estate si è ritirato dal calcio e ha deciso di diventare un giocatore di poker professionista. già volato negli Stati Uniti per partecipare alle qualificazioni delle World Series of Poker.