Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 17 Giovedì calendario

Fey Tina

• (Elizabeth Stamatina Fey) Upper Darby (Stati Uniti) 18 maggio 1970. Attrice. Autrice televisiva • «[...] figlia del melting pot divenuta icona femminile di una comicità sofisticata (e molto liberal: è stata una delle più appassionate supporter di Hillary Clinton) [...] proviene dal Second City di Chicago, la palestra teatrale che ha visto e vede tutt’oggi nascere grandi talenti dell’intrattenimento made in Usa. Da lì è approdata al cuore dell’industria televisiva americana, in quel Rockefeller Center che ospita gli studi dell’Nbc e quindi il famosissimo studio del Saturday Night Live. Al comedy show Tina è arrivata da autrice (oggi dice di sentirsi miracolata per aver conosciuto suo marito prima di ottenere il posto). Lì la sua carriera ha preso il via: è diventata la prima head writer (capo del gruppo di autori) femmina della storia dello show, con l’arrivo di un Emmy a santificare il suo successo. Poi come succede spesso, le luci dei riflettori si rivelano una tentazione troppo grande. Così Tina Fey è diventata anche presenza fissa del cast dello show, in cui ha condotto per molti anni il famoso tg satirico. Diventata ormai un volto superfamiliare nelle case degli americani, nel 2006 Tina Fey ha lasciato il Saturday Night Live per dedicarsi a una serie televisiva da lei interamente creata, che racconta il dietro le quinte di uno show live come quello in cui aveva lavorato per anni. in pratica la storia in chiave comica della sua carriera attraverso il suo alter ego, Liz Lemon, interpretata sempre da Tina Fey. Il risultato è una delle serie più ironiche e acute degli ultimi anni, un gioiellino televisivo per intenditori e amanti della pop culture americana. Si intitola ”30 Rock”, dall’indirizzo del grattacielo di Rockefeller Plaza che ospita gli studi della Nbc. Un telefilm autobiografico e autocitazionista rappresenta senza dubbio il sogno di ogni aspirante autrice/autore televisivo, da Woody Alllen in poi: una celebrazione seriale del proprio egocentrismo autorale però da milioni di spettatori. Cosa chiedere di più? Magari un marito compositore che ti confeziona una riuscitissima sigla (anche premiata). A Tina Fey non è mancato nemmeno questo. E nemmeno le è mancato l’esordio cinematografico, sempre nel doppo ruolo di autrice e interprete, of course [...]» (Daniela Delle Foglie, ”Il Foglio” 10/9/2008) • Ruolo che l’ha resa internazionalmente famosa quello di Sarah Palin «[...] nell’ormai mitica imitazione della candidata repubblicana alla vicepresidenza Usa con cui nel settembre 2008 la Fey è tornata a Snl, cui aveva dato l’addio nel 2006. [...] Una bella rivincita per Elizabeth Stamatina Fey, nata a Upper Darby, un sobborgo di Filadelfia, da una broker greco-americana e un artista di origine tedesca. ”Ero brutta, coi piedi piatti e il sedere troppo grosso e al liceo e università non battevo un chiodo” [...] ”Quando arrivò qui aveva un’aria goffa”, ricorda Lorne Michaels, l’impresario dietro Snl e 30 Rock, ”ma tutti se ne innamorarono per il suo senso dell’humour perfido e insieme irresistibile”. Come ha fatto, il brutto anatroccolo, a trasformarsi in ciò che il New Yorker ha definito ”il sex symbol di ogni intellettuale”? ”Con la sua forza di volontà teutonica, ereditata dal padre” replica Michaels, ”e un’etica del lavoro da stakanovista”. La sua metamorfosi a Hollywood è leggendaria. La superagente Sue Mengers aveva messo in guardia l’amico Lorne: ”Non farla uscire dall’ufficio scrittori: non possiede il look dell’attrice”. ”Mi ero convinta – spiega la Mengers – che Lorne la sponsorizzava perché erano amanti”. Si sbagliava. ”La Fey è un’inflessibile monogama [...]”, scrive Vanity Fair. Jeff Richmond, compositore del Snl, suo partner di lavoro e padre della piccola Alice Zenobia [...] conferma. ” monastica – conferma Amy Poehler ”. Il tipo che siede ai bordi della piscina dove tutti si tuffano nudi e poi ci scrive sopra una gag”. Secondo i veterani di Snl è l’anti- Belushi: ”La mia unica debolezza sono i pasticcini alla crema – confessa la Fey – non ho mai preso droghe e il fumo mi fa schifo”. Eppure anche lei ha un tallone d’Achille. ”Sono finita dallo strizzacervelli perché, dopo gli attentati all’antrace dell’11 settembre, fui assalita da attacchi di panico. L’idea di un pericolo che scaturisce dal nulla mi sconvolge”. Forse perché lei stessa ne fu vittima, a 5 anni, quando un folle sbucò da dietro un cespuglio e la sfregiò con un coltello, lasciandole una cicatrice ancora visibile sulla guancia sinistra. Un’esperienza traumatica che lei ha trasformato in comicità. ”Non so cosa sia successo nella tua vita che ti ha trasformato in una macchina comica”, fa dire a Baldwin (rivolto alla Lemon) in ”30 Rock’. ”Magari è stato un busto antiscoliosi o un gambaletto correttivo che hai indossato da piccola. Comunque sia, sono contento di averti nella mia squadra”» (Alessandra Farkas, ”Corriere della Sera” 12/1/2009) • «A sostegno di Hillary Clinton caldeggiò: ”Le stronze sono i neri del futuro”. L’imitazione di Sarah Palin – giacchetta rossa da first lady delle Filippine, occhiali da professoressa che fa sognare i ripetenti dell’ultimo banco – fu l’inizio della fine per la candidata venuta dal freddo. Non si azzeccano colpi così senza talento, sudore, cocciutaggine, forse anche qualche lacrima di rabbia prima che arrivi il grande momento. [...] Nei 38 anni serviti per fare di Tina Fey un mostro di bravura troviamo un’infanzia felice in Pennsylvania, un’adolescenza da dimenticare (colpa dei troppi brufoli e delle tette spuntate anzitempo), un tempestivo trasferimento a Chicago, capitale della comicità e dell’improvvisazione, una gavetta da attrice-lavoratrice. Corsi serali e molta pratica sul palcoscenico di Second City, e per pagare l’affitto un lavoro alla YMCA, l’organizzazione cristiana che procura cibo agli affamati e alloggio ai senzatetto, qualcuno particolarmente scheletrico e fuori di testa, tanto che alla giovane Tina sembrava di vivere dentro un fumetto di Robert Crumb (yes, la stessa YMCA celebrata come riserva di giovani maschi nella canzone dei Village People, si sa che ognuno ridisegna il mondo a propria immagine e somiglianza). Concluso l’apprendistato, nel 1997 Tina Fey andò a lavorare al ”Saturday Night Live”: due anni dopo, fu la prima donna promossa sceneggiatore-capo del programma che dal 1975 a oggi ha lanciato (tra una caterva di altri) John Belushi, Dan Aykroyd, Bill Murray, Eddie Murphy, Ben Stiller, Joan Cusack, Robert Downey jr. Arrivata alla terza stagione, la sua sit-com ”30 Rock” ha collezionato tanti Emmy (record di 17 candidature solo nel 2008, 8 statuette conquistate) e tanti Golden Globes che serve una mensola gigantesca per esporli tutti [...]» (Mariarosa Mancuso, ”Il Foglio” 14/2/2009).