Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  settembre 17 Giovedì calendario

Ocmin Liliana

• Puno (Perù) 30 giugno 1972. Sindacalista. Dal 23 maggio 2009 nella segreteria della Cisl, prima immigrata a far parte del vertice di un’organizzazione sindacale italiana • «[...] Sono figlia di un’insegnate e di un militare, quasi una privilegiata in un piccolo paesino. Ma ho visto da vicino povertà e miseria. Poi a Lima ho sperimentato la discriminazione per chi veniva dalle zone rurali come me. Nel mio cuore c’era voglia di riscatto. Dopo la laurea ho cercato la mia strada in Perù, ma ho avuto delusioni. E dato che volevo fare la carriera diplomatica ho pensato di venire in Italia dove c’era mia sorella, arrivata da clandestina. Come me, del resto, Sono entrata dalla Germania [...]» (Felicia Masocco, “l’Unità” 26/5/2009) • «[...] Badante, ambulante, volontaria di Telefono-rosa, baby sitter. E poi laurea in Giurisprudenza prima di approdare alla segreteria confederale del sindacato di via Po [...] “Certo - racconta - in quella lontana estate di diversi anni fa non pensavo a questo percorso di vita. Prima tappa europea in Germania, poi un trasferimento a Lugano, quindi un passaggio fino in Italia pagando 450 dollari a un automobilista che prima di farmi salire in macchina mi raccomandò di ricorrere ad una bugia (‘Ho chiesto un passaggio’) nel caso fossimo stati fermati al confine”. Ancora il lungo, difficile, rischioso periodo trascorso in clandestinità: “Mi adattavo un po’ a tutto, anche a vendere monili esotici agli angoli delle strade”. Finalmente, Liliana Ocmin, riesce ad iscriversi all’università mentre si impegna a cercare un’attività nel volontariato. Da qui l’inevitabile approccio con il mondo sindacale. Dei peruviani, ovviamente, ha i lineamenti somatici, ma soprattutto il carattere duro, determinato, quasi indomabile. Perchè la scelta è caduta sulla Cisl? “Perchè è un’organizzazione che tra le sue priorità ha quella di rispettare i principi basilari della persona prima ancora che del lavoratore. Sembrerà un’affermazione banale [...]”» (Luciano Costantini, “Il Messaggero” 2/6/2009) • «“Io sto male se non porto i tacchi” [...] Alta 1 me tro e 60, ai tacchi si affida ogni giorno per acquistare quei “3-4 centimetri in più (8-9 nelle occasioni speciali)” che “mi fan no sentire donna, mi fanno stare bene con me stessa [...] Ho cominciato a portarli a 16 anni e quando durante la gravidanza ho dovuto farne a meno, avevo dolori alle piante dei piedi. Ormai è cambiata la struttura della mia colonna vertebrale [...]”» (Viviana Mazza, “Corriere della Sera” 17/9/2009).