Angelo Aquaro, Repubblica, 16/9/09, 16 settembre 2009
SI SPEGNE L’ULTIMA SIGARETTA. ANCHE A CENTRAL PARK
A cicche spente nel parco. New York vuole togliere anche la voglia di accendersi una sigaretta agli ultimi fumatori, la minoranza più bistrattata d´America. Adesso che il primo bando è diventato "adulto" (la città vietò il fumo dei ristoranti nel 1995) il commissario alla salute, Thomas A. Farley, ha deciso di estendere anche a parchi e spiagge il divieto che dal 2003 vale per tutti i luoghi pubblici.
E dove andranno adesso a fumarsi una sigaretta in pace gli ultimi resistenti? «Il fumo è responsabile della morte di 7mila newyorchesi all´anno» dice il commissario «abbiamo il dovere di proteggere i nostri bambini anche da quello passivo». Peccato che il sindaco Michael Bloomberg abbia da proteggere anche qualcos´altro: la sua rielezione. Così, proprio l´ex fumatore che ha bandito le sigarette da bar, ristoranti e taxi, e che dice di trovare «antiestetici» i poveri cristi costretti a fumare infreddoliti davanti ai grattacieli, ha spiegato che sì, la proposta è in agenda, ma dovrà essere passata dal consiglio comunale, e bisognerà comunque prevedere delle mini - aree protette all´incontrario, cioè destinate ai «viziosi». Un freno che sembra giusto buttato lì alla vigilia del voto, visto che il suo faccino e la sua firma compaiono in bella mostra in "Take Care New York 2012", l´ambizioso piano quadriennale con cui, tra lotta all´Aids e obesità, si punta anche «attraverso il divieto di fumo in parchi e spiagge» ad abbassare al 12 per cento la quota dei fumatori già crollata dal 21,5 al 15,8 con il bando di sei anni fa.
E allora prepariamoci. Niente più fumo a Central Park, il polmone verde della città, il primo parco pubblico concepito in America, 150 anni di storia, 9 mila panchine, 25 milioni di visitatori all´anno. Niente più fumo nella Brooklyn Heights Promenade, con la panchina dalla quale Woody Allen e Diane Keaton guardavano alla loro "Manhattan". Niente più fumo a Coney Island, la spiaggia della Belle Epoque e dei Guerrieri della Notte. Niente più fumo nei 1700 tra parchi, aiuole e punti verdi cittadini, niente più fumo nei 24 chilometri di spiaggia cittadina, da Rockaway a Brighton. Una rivoluzione.
D´accordo: la salutista California è stata pioniera anche in questo, due anni fa, e Utah, Louisiana e Maine si sono adeguate, soprattutto nell´ottica della protezione dell´ambiente. Ma questa è la metropoli più grande d´America. Questo è l´ombelico del mondo. Questa è la città di Wall Street. E c´è da prevedere nel cammino verso la città smoke-free peserà il commento di David Sutton della Philip Morris Usa: «Un bando completo è troppo».
Chi l´avrà vinta? «Ma andiamo», dice al New York Times Ismael Bath, 37 anni, l´impiegato che si sta fumando una sigaretta proprio nel parchetto vicino a City Hall, la sede del Comune «capisco bandire il fumo al chiuso, ma all´aperto che senso ha?». Qualche centinaio di chilometri più in là, a Washington, la capitale della politica che per definizione vive di compromessi, a Rockville, che è un centro dell´area metropolitana, hanno messo nei parchi la "distanza di sicurezza". Il divieto c´è, annunciato da un cartello: «Bambini che giocano: per favore, fumate dieci metri più in là».