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 2009  settembre 16 Mercoledì calendario

DAN BROWN PER VOCE ARANCIO

 uscito il 15 settembre in Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna The lost symbol, l’ultimo libro di Dan Brown. il seguito del Codice da Vinci, che dal 2006 (anno della pubblicazione) ha venduto circa 81 milioni di copie (12 solo in Italia) ed è stato tradotto in 52 lingue. Di Angeli e demoni, precedente al Codice, Dan Brown ha venduto 40 milioni di copie (5 in Italia). Inizialmente Dan Brown aveva pensato di intitolarlo I segreti della chiave di Salomone.

In Italia The lost symbol uscirà entro la fine dell’anno. Sarà pubblicato da Mondadori, già editore del Codice da Vinci e di Angeli e demoni.
A Gian Arturo Ferrari, direttore generale della divisione libri del Gruppo Mondadori, chiediamo come siano riusciti ad aggiudicarsi i diritti per i best seller di Dan Brown.
«Con le aste, come si fa di solito».
Come funzionano queste aste?
«I diritti di un libro sono gestiti da agenti che trattano per conto dell’autore. In genere gli agenti stranieri, soprattutto quelli americani e quelli inglesi, hanno dei sub-agenti in Italia. Questi, quando hanno un libro importante, lo fanno vedere a quegli editori che possono essere interessati. In molti casi gli editori questo libro lo conoscono già, perché hanno ricevuto delle segnalazioni dagli scout che hanno nel paese dove il libro è uscito».
Già lo conoscono?
«Sì, l’hanno letto tutto, o solo alcuni capitoli oppure qualche riassunto che renda l’idea».
A questo punto cosa succede?
«Se il libro è un libro ”caldo”, cioè sta vendendo tantissimo perché l’autore è di grande fama, oppure perché c’è un film in arrivo ecc., un editore può decidere di fare subito un’offerta che dev’essere per forza molto alta».
Altrimenti?
«L’agente dice: ”Ho questo libro, fate le offerte”. Stabilisce il termine ultimo entro cui devono arrivare le proposte. Una volta che le ha viste, dice: ”L’offerta più alta è di tot, se volete potete rilanciare”. Si va avanti finché gli editori interessati non restano in due. Allora l’agente chiede in genere la ”best offer”, ovvero l’ultima cifra cui i due editori sono disposti ad arrivare. E quindi sceglie. Però c’è anche un’altra modalità, che si chiama ”floor”: all’inizio dell’asta un editore mette sul piatto una proposta molto alta (per esempio 300 mila euro) e annuncia che comunque aggiungerà un 10% all’offerta più alta che gli altri concorrenti potranno fare».
Ma gli editori e l’agente si incontrano in una stanza?
«No. Fino a qualche tempo fa si faceva tutto per telefono, adesso si usa la posta elettronica».
In questo modo avete preso The lost symbol?
«No, per Dan Brown l’asta c’è stata solo per il primo che abbiamo pubblicato, cioè il Codice da Vinci. L’abbiamo preso quando già nelle vendite americane stava andando bene, ma prima dell’exploit. Poi quando un autore conosce con un editore, in genere (anche se non è scontato) continua con quello».
Che prima tiratura prevedete per questo libro?
«Dobbiamo ancora decidere, comunque è sempre meglio non cominciare mai con grandi numeri».

Nel 2005 la rivista Forbes ha messo Dan Brown al dodicesimo posto nella classifica delle celebrità più pagate, con 76,5 milioni di dollari guadagnati.

Voleva fare il pianista, tanto che frequentò l’Accademia nazionale degli autori di canzoni (dove conobbe la sua futura sposa, Blythe Newlon, di 12 anni più grande). Nel 1993 pubblicò un cd che contiene soprattutto canzoni d’amore. Ha anche insegnato inglese alle scuole elementari.

 già iniziata la guerra degli sconti per The lost symbol: Wal-Mart propone il 50%, la grande catena Border’s è ferma al 40%. Quasi metà prezzo (47%) è il costo deciso da Amazon e Waterstones in Inghilterra. La versione rilegata costa 29,95 dollari, mentre la digitale Kindle edition si ferma a 9,9: è la prima volta nella storia che un libro esce contemporaneamente sugli scaffali e in formato e-book. La versione digitale, molto economica, potrebbe vendere più di quella su carta.

Prima che arrivasse nelle librerie, centinaia di migliaia di copie erano già state prenotate su Amazon. Ciò ha convinto l’editore americano Doubleday ad aumentare la tiratura iniziale da 5 milioni di copie a 6 milioni e mezzo: una cifra seconda solo ai 12 milioni di Harry Potter and the Deathly Hallows (2007).

Per trasportare il libro nei negozi americani sono state impiegate decine di vigilantes. Molti sonon stati messi a fare la guardia ai magazzini dov’erano custoditi gli esemplari già stampati. Un imballaggio speciale permetteva alle guardie di notare subito eventuali furti di copie.

La sera precedente alla pubblicazione, il New York Times e il Los Angeles Times, sui loro siti, hanno recensito il romanzo, grazie ad alcune copie «sfuggite per errore» al controllo severissimo della distribuzione.

Come anteprima il domenicale britannico Mail on Sunday ha pubblicato un inserto speciale di otto pagine con anticipazioni sulla trama, quiz a premi e sconto di sette sterline sul prezzo di copertina del libro. Il Washington Post ha offerto ai lettori una mappa dei principali siti massonici della capitale: da Capitol Hill all’Obelisco, dalla Casa Bianca fino al Masonic House of the Temple sulla Sedicesima strada.

Il protagonista è ancora il professor Robert Langdon, che viene convocato a Washington da un certo Peter Solomon, potente filantropo, scienziato e storico. La storia si svolge tra i massoni della capitale americana, nei luoghi che rimandano alle origini massoniche dei padri fondatori degli Stati Uniti. Dice Dan Brown: «Concentrare 5 anni di ricerche in una storia che si svolge in 12 ore è stato stimolante».

Per scegliere i nomi dei personaggi dei suoi libri, Brown s’ispira a persone che conosce. Robert Langdon, per esempio, è ispirato da John Langdon, un artista che crea gli ”ambigrammi” (parole scritte con particolari caratteri, che possono essere lette anche capovolte). Il nome dell’editore di Langdon, Jonas Faukman, è preso da quello del vero editore di Brown, Jason Kaufman.

La scena iniziale di The lost symbol è ambientata in un tempio massone a pochi passi dalla casa Bianca: un adepto beve un liquido rosso usando come coppa un teschio umano. Nel prologo si fa cenno a un misterioso documento della Cia. Poi entra in scena uno strano eunuco di nome Mal’akh (che significa ”angelo” in ebraico antico), tatuato dalla testa ai piedi, ecc.

La copertina è piena di simboli: sopra Capitol Hill spicca un sigillo rosso con incise un’aquila a due teste, il numero 33 iscritto dentro un triangolo e il motto massone ”Ordo ab chao” (ordine dal caos). Tutti rimandano al rito scozzese della massoneria, presente in 35 stati americani, il cui consiglio supremo, che ha 33 gradi di iniziazione, è formato da 33 membri. Nei rituali del rito scozzese si ritrovano elementi talmudici e della kabbala ebraica.

Anche la data di uscita non è stata scelta casualmente: 15 + 09 + 09 = 33.

Da piccoli, Dan e i suoi fratelli dovevano cimentarsi in una caccia al tesoro per trovare i regali di compleanno o di Natale, compresi enigmi da risolvere e frasi in codice da decifrare.

«Il mio interesse per le società segrete deriva dal fatto di essere cresciuto nel New England, circondato da club clandestini di leghe universitarie, da logge massoniche o dai padri fondatori. Il New England ha una lunga tradizione di confraternite segrete» (Dan Brown).

Dal 23 giugno la casa editrice Doubleday ha fatto apparire ogni giorno su Facebook e Twitter indizi sui contenuti del thriller. Il primo era un codice: T10C; 6POTSOD; 12 SOTZ. I fan di Dan Brown l’hanno prontamente decifrato: i dieci comandamenti, i sei punti della stella di Davide, i dodici segni dello zodiaco. Poi sono stati pubblicati i numeri 29,979093 e 31,133891, ovvero le coordinate geografiche delle piramidi di Giza. Più difficile capire i successivi riferimenti al filosofo Francis Bacon, a Bonifacio VIII, al pittore tedesco rinascimentale Albrecht Dürer, al finanziere Roberto Calvi, morto a Londra in circostanze mai chiarite, e a un misterioso aereo spia capace di viaggiare alla velocità di 5 mila miglia l’ora. Robert Langdon si muove tra questi enigmi.

George Washington era massone. Uno degli architetti più importanti nella costruzione della città di Washington fu Pierre L’Enfant, anch’egli massone.

I fan di Dan Brown si sono sbizzarriti: unendo su una cartina di Washington la Casa Bianca, il Campidoglio, il Memoriale di Lincoln e il Memoriale di Jefferson si ottiene la forma di un diamante, che è il tradizionale simbolo della massoneria.

Altro simbolo della massoneria è la piramide: se ne trova una disegnata sui biglietti da un dollaro.

La versione cinematografica del Codice ha fruttato, nel 2006, 758 milioni di dollari. Lo stesso cast di regista e attori (primo fra tutti Tom Hanks, che impersona Robert Langdon) sarà di nuovo sugli schermi con il Simbolo nel 2012.

Nel Codice da Vinci la parte del cattivo spettava all’Opus Dei. All’inizio, alla Prelatura ci fu grande preoccupazione, soprattutto dopo la realizzazione del film. Alla fine, invece, l’enorme interesse suscitato dal romanzo convogliò verso l’Opus qualche migliaio di adesioni inattese. I massoni americani si stanno preparando all’impatto con il libro: è stato attivato un sito cui affideranno un’analisi di The lost symbol. Come è capitato all’Opus Dei, non è detto che le ripercussioni saranno negative. Molte delle sedi delle 2.000 logge americane sono visitabili: «Ci sarà di sicuro un’impennata nel numero di turisti - fanno sapere dal tempio di Washington -. Non abbiamo nulla da temere».

In libreria non vende soltanto il libro di Dan Brown, ma anche tutte le iniziative editoriali in qualche modo collegate ad esso. Per esempio in Italia Sperling&Kupfer lancerà a gennaio una guida non autorizzata ai retroscena del romanzo: quella sul Codice da Vinci a suo tempo vendette più 100 mila copie.

Dal momento che si parla da tempo dei possibili contenuti del nuovo libro di Dan Brown, già sono in vendita alcune guide all’interpretazione di The lost Symbol: per esempio quelle scritte dal massone newyorkese Mark Koltko Rivera. Addirittura nel 2005 Dan Burstein, esperto del filone storico-esoterico, ha pubblicato una guida al romanzo che, insieme a quelle scritte per il Codice da Vinci e Angeli e demoni ha creato un indotto da 4 milioni di copie.

Brown ha detto di avere ancora almeno dodici idee per nuovi libri con Robert Langdon come protagonista.