Antonio Martino, Libero 15/09/2009, 15 settembre 2009
Ma è proprio il caso di morire per la sanità Usa? Si è svolta a Washington una grande manifestazione cui hanno partecipato migliaia di persone provenienti da Stati diversi per protestare contro la riforma sanitaria di Obama
Ma è proprio il caso di morire per la sanità Usa? Si è svolta a Washington una grande manifestazione cui hanno partecipato migliaia di persone provenienti da Stati diversi per protestare contro la riforma sanitaria di Obama. La massiccia presenza di tanti americani ha indotto persino ”la Repubblica” a parlare di ”folla imponente”. In un recente articolo su questo giornale avevo ipotizzato che il tentativo di Obama di nazionalizzare la sanità avrebbe potuto innescare la stessa reazione popolare che nel 1994 fece perdere ai democratici le elezioni di mid-term. Quella possibilità deve essere ben presente al giovane presidente che infatti si è rimangiato buona parte del piano. La versione diluita della riforma obamiana è ora all’esame del Congresso ma l’annacquamento delle velleità iniziali non sembra aver convinto gli americani. La lezione Thatcher Molti manifestanti protestavano per l’aumento delle tasse e la cosa sembrerebbe strana perché, non essendo ancora in vigore, la riforma non ha ancora comportato un aumento delle imposte per il suo finanziamento. Sembra ovvio che l’opinione pubblica americana abbia ben chiara la percezione del collegamento fra la ”generosità” dei propositi e l’inevitabile aumento delle tasse di domani. Per dirla come Margaret Thatcher: «Il problema dello statalismo è che prima o poi i soldi degli altri finiscono!» La sanità in America gode di pessima reputazione in Europa e non solo. Ma, prima di condannarla per i difetti, sarà forse utile ricordarne i pregi. E’ un fatto che i vincitori del premio Nobel per la medicina sono molto spesso americani e sarebbe difficile negare che la maggior parte delle nuove terapie, farmaci e tecniche chirurgiche sia di origine americana. Gli Stati Uniti vantano un gran numero di ospedali di eccellenza che non hanno eguali al mondo: basti pensare alla Mayo Clinic di Rochester nel Minnesota che per prima ha introdotto il check-up totale o alle tecniche cardiochirurgiche pionieristiche introdotte dagli ospedali e le cliniche universitarie specie in Texas. Infine, ma non meno importante, le persone colpite da gravi patologie, come il cancro o le cardiopatie, hanno una speranza di vita molto più lunga in America che non in Europa. Difetti da correggere I difetti che vengono in genere imputati alla sanità americana sono che circa 40 milioni di persone sono prive di assicurazione sanitaria e che la spesa complessiva per le cure mediche è più alta in America che non in altri Paesi. Quanto al primo punto è bene tenere presente che l’assicurazione sanitaria non è obbligatoria ed è per questa ragione che molti giovani in buona salute ritengono di poterne fare a meno: sono la maggioranza dei non assicurati. In secondo luogo quel famoso 10% di non assicurati non è costituito dalle stesse persone perché spesso chi non era assicurato stipula l’assicurazione mentre altre persone possono essere indotte a non rinnovarla. Stando così le cose, il problema potrebbe essere facilmente risolto rendendo obbligatoria per tutti l’assicurazione sanitaria almeno per le malattie più gravi e fornendo a quanti non sono in grado di acquistarla i mezzi per farlo. I costi della longevità Quanto al fatto che la spesa totale per la sanità è molto alta e crescente, le cause sono numerose e vanno dal fatto che la durata della vita è cresciuta e che l’aumentato numero di persone anziane comporta un appesantimento delle spese mediche alla considerazione che le spese mediche in genere aumentano all’aumentare del reddito perché le persone agiate sono molto più propense a spendere per la propria salute che non i meno abbienti. Inoltre ci sono fattori legislativi: la detraibilità del costo dell’assicurazione sanitaria fornita dal datore di lavoro spinge i dipendenti a preferire assicurazioni più costose ad aumenti dei compensi perché questi sono tassati. Né va dimenticato che gli indennizzi astronomici corrisposti alle vittime di errori professionali ed ai loro avvocati hanno fatto aumentare enormemente il costo dell’assicurazione dei medici e, com’è ovvio, questo si è tradotto in aumento del costo delle cure.